2064: Read Only Memories - Recensione



Piattaforma:  PC (giocata), PS4, Switch (2k18)  Data di uscita: 6 Ottobre 2015

2064: Read Only Memoriesè un’avventura grafica indie con grafica “bittosa”, ambientata in un un futuro sci-fi dove un po’ tutto si mescola. Si presentò come Read Only Memories nel 2015, ma ho aspettato la sua riedizione del 2017 che ha portato doppiaggio in inglese e qualche miglioramento prima di giocarla. Nella botte piccola c'è buon vino.




2064 ROM ci mostra un futuro abbastanza plausibile. Modifiche genetiche, impianti cibernetici, robot aiutanti in casa si uniscono ad auto senza pilota, impianti VR superavanzati, alla guerra in Corea del Nord ed alle metropolitane USA oramai svendute alle multinazionali.

Voi interpreterete un giornalista recensore di robe online (eh, mi sento chiamato in causa), che si troverà a risolvere il mistero di un amico scomparso, aiutato da Turing, la prima IA senziente del pianeta. Il viaggio vi porterà in una cerchia ristretta di posti di Neo San Francisco, dove incontrerete personaggi alquanto bizzarri esteticamente e ben caratterizzati.

La storia è intrigante al punto giusto da tenervi incollati allo schermo, anche se nella parte finale ho incontrato un po’ di confusione nel come sono spiegati alcuni pezzi. Molta importanza è data ai dialoghi ed al rapporto che il protagonista instaurerà con i vari personaggi, il gioco infatti tiene traccia del livello di “amicizia” con essi. Essere rude nei confronti di Turing non lo renderà di certo amichevole nei vostri confronti e così via.

I temi trattati nel gioco sono tutti interessanti, impreziositi da molte conversazioni secondarie sulla vita quotidiana delle persone e della società. Il concetto dell’IA senziente è oramai abusato nella fantascienza, ma ROM lo tratta a mio parere nel modo giusto. Non scade nella banalità e gli da quel tocco di hard sci-fi che lo rende molto plausibile. Non lo rende neanche il punto centrale della vicenda. Ci sono umani diventati furry che vengono discriminati ed altri problemi della società che trovano il modo di esprimersi.



Il gioco può sembrare ai più maliziosi della rete un gioco da Social Justice Warrior. Ci sono lesbiche, trans e personaggi in generale doppiati da voci non proprio combacianti al massimo con l’aspetto esteriore, in una densità tale che spicca rispetto ad altri giochi dove queste cose ci sono ma inserite in modo più elegante (Mass Effect, o Borderlands 2), ma il tutto è presentato in un’atmosfera multiculturale cangiante che fa da ottimo contorno alla trama principale.

A livello di gameplay, ci ritroviamo con tanto testo da scorrere, scelte di dialogo e interazioni ambientali da punta e clicca. La complessità di questi è molto bassa, con solo un paio di puzzle interessanti ma nulla di memorabile. Ed è in sostanza il punto più basso del titolo, che esaurisce la sua carica di intrattenimento nel testo e nella presentazione audiovideo.

La storia è ottima ed i personaggi sono magnifici. La grafica ed il sonoro sono ottimi così come il doppiaggio. Il gioco rimane un ottimo romanzo, ma non ha un gameplay che coinvolga annesso in modo simile agli Ace Attorney. Se amate la fantascienza cyberpunk, va giocato, ma allo stesso tempo non fa nulla di veramente nuovo o complesso, è solo un piccolo pacchetto ben confezionato.




Stay Classy, Internet.

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