Space Hulk Deathwing - Recensione




Piattaforme: PC Data di Uscita: 14 dicembre 2016

Come feci notare un po' di tempo fa, GW sta dando la licenza del 40k ad ogni cosa. Nella marmaglia di giochi osceni, ogni tanto ne gioco qualcuno anche io, perché sono debole.

Streum on Studio aveva prodotto in passato E.Y.E. Divine Cibermancy, un gioco con un'ambientazione abbastanza reminiscente del 40k. Però il gioco era un po' grezzo e raffazonato. Mi aspettavo un risultato simile con Deathwing ed in effetti così e stato.

For the Lion!




Il gioco è molto semplice per quel che concerne ambientazione, storia e quant'altro. È tutto un pretesto per sparare a dei fottuti genoraptor. Nella campagna, tanto in singolo quanto in multiplayer, affronterete l'orda tiranide in 9 capitoli che vi porteranno in altrettante mappe all'interno di uno Space Hulk, un ammasso di astronavi perse nello spazio. 
Il protagonista è un bibliotecario del capitolo degli Angeli Oscuri. Se avete familiarità con il setting saprete a cosa state andando in contro. Caduti, andare, trovare, distruggere e fuggire via. Per tutti gli altri, i briefing ad inizio missione comunicano tutte le informazioni necessarie.

Le missioni hanno tutte la stessa struttura: andare da un punto A ad un punto B per attivare qualcosa e poi muoversi verso l'uscita del livello. Nel mezzo, si spara ad orde di nemici. 

C'è una misera progressione di livello che sblocca qualche arma nuova e qualche nuovo potere, ma il gameplay si esaurisce nell'immediatezza della pressione del grilletto.

Esco dai fottuti pertugi ben segnati sulla mappa. 


I nemici sono numerosi, ma le vostre munizioni sono infinite, quindi prelevare è una questione di sparare a più non posso ed eventualmente fare un po' di priorità di bersaglio. E pregare l'Imperatore, ovviamente.
Ci sono diverse tipologie di Tiranidi. I genoraptor caricheranno il giocatore in modo abbastanza ignorante, gli ibridi umani sanno sparare dalla distanza ed i mostri più grandi sono terrificanti in corpo a corpo ed assorbono un sacco di proiettili. 
Le armi sono abbastanza soddisfacenti da usare. Il Requiem d'assalto convince, così come il cannone d'assalto e il lanciafiamme pesante. I poteri Psionici sanno molto di finto, mentre gli attacchi corpo a corpo fanno letteralmente esplodere in un mare di sangue i nemici. Scomodi da usare, ma soddisfacenti anch'essi.
I diversi loadout di armi riescono a creare diversi approcci all'orda. Con le lame del fulmine ci si dovrà buttare in mezzo alla matassa, mentre con un cannone al plasma meglio rimanere indietro e sfruttare l'attacco ad area.
Però non aspettatevi alcuna rigiocabilità.

Il multiplayer può essere stupidamente divertente, specie a difficoltà un po' più elevate, in singolo tende a stancare prima. L'ho trovato un buon gioco da sfogo. Giocandoci a cervello spento godendo del massacro infinito che si provoca e delle bellissime astronavi gotiche che si attraversano svolge la sua funzione. Cercarci però qualcosa di più, porterà a nulla di fatto. Quindi prendete il voto come un "preso con la mentalità giusta funge." Se volete qualcosa di sostanzioso statene alla larga.

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