Call of Duty: Uno sguardo a tutte le campagne


Call of Duty, insieme alle Doritos ed alla Mountain Dew, forma la trinità del gaming moderno, quello dedito alle masse, con alti volumi di vendite e marketizzato ovunque, che un po' tutti hanno sentito.
Molti lo odiano, altri lo amano, io semplicemente ne apprezzo la voglia di voler offrire una campagna di qualche ora fatta di azione, senza troppe pretese. Ed io ho giocato sempre e solo quelle, ogni anno, come un orologio svizzero, fregandomene del multiplayer. Dopo il salto, vediamo come la saga è effettivamente cambiata nel tempo, anche se le malelingue dicano altro.

Di call of duty sono usciti 13 capitoli principali, con qualche spin off. Io ho giocato praticamente a tutti quelli usciti su PC, quindi sorvolerò su alcuni usciti su console e mi limiterò comunque alle mie esperienze, alle mie sensazioni.

Call of Duty (2003)
Il capostipite, colui che ha generato il fenomeno. Questo me lo ricordo a malapena, devo essere sincero, è passato così tanto tempo... uscì nel 2003 man on ricordo bene in che anno lo giocai. Era un gioco per il tempo innovativo, che metteva il giocatore in mezzo a battaglie con tanti NPC che aiutavano a combattere, aveva la mira comunemente conosciuta oggi come "iron sight" o "Aim down sight", non credo sia mai esistito un corrispettivo italiano adeguato, comunque si mirava con le ottiche delle armi. La salute in questo CoD non era rigenerativa, quella fu introdotta nel secondo capitolo, ma qui si usavano punti ferita a medikit.

La storia seguiva tre diversi personaggi: Martin per gli americani, Evans per gli inglesi e Voronin per i russi. Essendo la seconda guerra mondiale, non c'era bisogno di avere una narrativa che unisse tutto, in fondo si parlava di storia, quindi si poteva saltare da momento figo a momento figo, senza problemi. Le missioni americane che giravano intorno al D-Day erano fighe, così come l'attraversamento del fiume Volga nella campagna russa, un bordello allucinante. Per il tempo, il gioco era solido, divertente e bombastico. E qui nacque il combattente inglese più figo della storia dei videogiochi: Price. E se per questo morì pure, nello stesso gioco. Una fine eroica, ma pur sempre una fine. Vorrei dire di più, ma non lo ricordo troppo al momento, solo piccoli frammenti sparsi.

Call of Duty 2  (2005)
Il secondo capitolo è stato il call of duty da me più giocato, perché finii la campagna non so quante volte. Secondo me troppe. Fino a quel periodo avevo giocato principalmente con le console su PC avevo relativamente poco, quindi spesso mi ritrovavo a rigiocare sempre la stessa roba. Però mi divertivo ogni volta. Il gioco è stato il mio primo "benchmark" per i miei computer. Ricordo che la prima volta dovetti giocarci disabilitando un sacco di effetti, ma appena ricevetti un nuovo computer anni dopo, ci rigiocai abilitando tutti gli effetti per rigodermelo al meglio.

Ancora oggi ho memoria quasi perfetta degli eventi che sono trasparsi nel gioco. La campagna russa era la prima, breve ma intensa, visto che si combatteva nella difesa di stalingrado con i magnifici fucili PPSH, con il loro caricatore tondo e rateo di fuoco sconsiderato. Mi divertivo sempre a farli ruggire a vuoto. I combattimenti nella città diroccata erano fantastici, per non parlare del momento dove si doveva difendere il comune da orde di nazisti, fino alla distrizione diu n grosso edificio, che al tempo era una cosa fighissima vedere un singolo edificio crollare in quel modo, con tutti i dettagli, i detriti, il fumo, uno spettacolo per i sensi.
Anche la campagna inglese aveva i suoi momenti, con le missioni in africa in compagnia di McGregor e Price, dall'assalto ad una città finita in una fuga rubando un mezzo tedesco, ai combattimenti a bordo di carri armati Sherman.
Forse le missioni più belle erano quelle sia inglesi che americane incentrate sul D-Day ed i giorni seguenti in Francia. L'assalto D-Day me lo ricordo ancora come brutale ed immenso, con tantissima gente che combatteva ovunque, fuoco di ogni tipo che arrivava dai tedeschi sotto forma di antiaerea ed antifanteria, sparatorie in trincee, una violenza ed adrenalina inaudita al tempo. Il passaggio nelle campagne francesi anche era molto bello, con combattimenti tra i casolari, misti tra fanteria e carri. Anche qui ricordo il momento dove, armato di panzerschreck cercavo di abbattere un tiger tedesco mentre uno degli NPC guidava il veicolo sul quale mi trovavo in modo erratico per sfuggire alla bestia. La cosa bella è che questi momenti, non sono andato a ricercarli su una wikia per confermarli o altro prima di scriverli in questo articolo. Me li ricordo perché mi piacquero tanto, perché c'era qualcosa che Infinity Ward sapeva fare bene al tempo ed i suoi giochi lo mostravano appieno.
L'unica veran ota storta era il finale, visto che i momenti conclusivi del gioco erano un po' una cacca rispetto al resto e tutto si interrompeva un po' così, a caso.
Questo fu anche il gioco che mi abituò alla salute rigenerante ed all'uso della copertura come pausa tra le sparatorie, cosa divenuta oggigiorno comunissima.

Call of Duty 3 (2006)
Uscì un anno dopo CoD 2, ma uscì su 360, PS2, Xbox e poi su PS3 e Wii. Saltato a piè pari. Fu il primo lavoro di Treyarch e praticamente creò il salto di sviluppatori necessario per far uscire un call of duty all'anno.

Call of Duty 4: Modern Warfare (2007)
Questo fu il gioco che fece iniziare ufficialmente il fenomeno CoD moderno, quello dello shooter gnocco, con campagna fatta di esplosioni e scritta da Michael Bay ed un multiplayer fatto di kill streaks, movimenti veloci e lupi solitari.
Invece di rimanere nella seconda guerra mondiale e quindi funzionare come una miniserie ad episodi scollegati inseriti all'interno di un conflitto più grande, qui si va a raccontare una storia inventata come se fosse un film e qui si vede in sostanza la debolezza di Infinity Ward: non riescono a scrivere un qualcosa di coerente narrativamenet dall'inizio alla fine, non riescono a tirare fuori una narrativa che abbia potenza. Fortunatamente i personaggi sono dei cliché tutto sommato iconici, visto che c'è sempre un Price in mezzo, ed il gameplay regge banco, per via della spettacolarità dell'azione e della varietà di ambientazioni e situazioni.


Si iniziarono però a fare vive le prime difficoltà per il gameplay di Call of Duty. In quell'anno uscì Crysis, c'erano i Battlefield che dal 2008 con Bad Company iniziarono ad entrare nel mondo console ed a portare il loro stile di fare FPS. Le armi di CoD non erano più gloriose bocche da fuoco, ma tutte uguali, senza una fera differenza, senza un vero feedback all'utente e tutte con un campionamento audio a dir poco pessimo. Fortunatamente la concorrenza quando MW uscì praticamente non c'era e quindi gloria ed onore eterno per questo capitolo ed io ricordo con gioia molte delle sue missioni. La prima, l'assalto alla nave in mezzo ad una tempesta era molto spettacolare all'epoca. Poi c'era la missione dove si usava il cannoniere di un AC-130, per poi passare all'indimenticabile All Gilled Up, dove si prendeva il comando del giovane Price in una missione stealth ambientata a Pripyat. A questa missione, oltre che al gioco S.T.A.L.K.E.R., devo la mia conoscenza quasi a menadito di Pripyat, tale da riconoscere a vista interi pezzi della città in film o in foto. Le uniche missioni blande erano quelle nei panni degli americani, che finiscono con un'esplosione nucleare, quindi almeno si vede un bel botto.
La storia invece sono dovuto andarla a rileggere un attimo su Wikipedia perché non me la ricordavo molto bene. L'inizio, quello con i titoli di testa, rimane impresso, quindi mi ricordavo bene che un tizio, Al-Asad, fa un colpo di stato in medio oriente. La Russia è invece in guerra civile tra il governo ed una fazione di ultranazionalisti.
Devo dire che a rileggerla, non è neanche malaccio. La SAS si muove su informazioni passate da un informatore russo per capire dove sta andando a finire una testata atomica. Gli americani invadono questo paese medio orientale dopo il colpo di stato da parte di Al-Asad. La testata si scopre essere di un terrorista, Zakhaev, vecchia conoscenza di Price e questo tizio la fa detonare in medio oriente uccidendo tutti i marine lì inviati. Pianifica il lancio di altre testate contro gli USA, ma i nostri fermano il tutto. Pulito, abbastanza classico ed autoconclusivo.
Bei momenti, buon pacing, insomma ci sono gli elementi per il "blockbuster" senza strafare.
L'unica pecca che mi da fastidio dell'approccio di Infinity Warfare è quello di lasciare il protagonista controllato dal giocatore muto, diminuendo la possibilità di raccontare una storia con botta e risposta.


Call of Duty World at War (2008)
L'anno successivo a Modern Warfare fu il turno di Treyarch e fecero un gioco molto solido e diverso dal solito. Si ritorna nella seconda guerra mondiale e si vestiranno i panni di un soldato USA e di uno russo, lasciando ai soliti NPC il ruolo della narrazione. Iniziano ad esserci doppiatori importanti in lingua inglese, visto che Reznov è doppiato da Gary Oldman e Roebuck da Kiefer Sutherland.
Mentre i russi combattono in terra natia e poi in europa, gli americani sono impegnati contro i giapponesi. Il tono in generale è molto più cupo e mostra una brutalità molto superiore rispetto agli altri Call of Duty, ma in generale a tutti i giochi sulal seconda guerra mondiale, che tendono a mitizzare un po' troppo i buoni ed a mostrare i lati eroici della guerra, lasciando da parte le brutalità compiute da ambo i lati. Inoltre finalmenet si vede come i russi hanno finito la guerra in Europa arrivando a Berlino e conquistandola, non quei cavoli di americani. Reznov è un personaggio interessante, brutale, efficiente e diciamo che da solo tiene su la baracca, ma non come Price. Il russo è un personaggio un pelo più complesso. Il gameplay è il solito di Cod, quindi armi insulse, granate ovunque pronte per ucciderti quanto meno te lo aspetti (qui forse un po' troppe) e setpieces. Ma Treyarch si mostra come miglior scrittrice rispetto ad Infinity Ward.

Call of Duty Modern Warfare 2 (2009)
Aaaaah, Modern Warfare 2. La saga di Call of Duty ha iniziato a produrre sequel narrativi, creando delle saghe che avanzeranno a salti alterni. Per me questo è stato l'inizio della discesa della saga costruita da Infinity Ward. Dal mio punto di vista, i ragazzi che ci lavorano dietro hanno totalmente perso il senso delle cose per quel che riguarda costruire la campagna e soprattutto costruire una narrativa.
Io sono in generale una persona che si mette a guardare i particolari, a notare le stonature, le incongruenze e cose di questo genere.




 Però riesco senza problemi a farmi piacere un media anche se presenta questi problemi, se ha qualche altra qualità o se questi problemi sono di background. In Modern Warfare 2, la prima cosa che mi è balzata in mente, la PRIMA, è l'incongruenza e sconclusionatezza della narrativa. Venendo a mancare una sorta di coerenza narrativa, non c'è più una storia con i piedi per terra che muove le fila, ma una scusa per muoversi da momento esagerato a momento esagerato, senza la minima logica.
Abbiamo il livello che causò la controversia dove si impersona un terrorista che massacra civili (in realtà si è un infiltrato della CIA nella cellula terroristica), ma quello era lo specchietto per le allodole. Quello che dovrebbe turbare la sensibilità delel persone è come diavolo è messo in piedi il tutto. Dal gioco scorso, la Russia è stata presa in mano dagli ultranazionalisti e mettono su una scena incolpando l'americano del massacro all'aeroporto per assaltare gli USA. Portando tutta la flotta russa sulla costa EST degli Stati Uniti. Senza che nessuno se ne accorgesse. Poi c'è la liberazione di Price da un Gulag che boh, il lancio del missile nucleare sugli stati uniti per causare un EMP lanciato come se nulla fosse da un sottomarino, il combattere come Ramirez per respingere i russi sotto gli incessanti ordini di Keith David, per poi una strana alleanza finale per sconfiggere un traditore... e poi darsi alla macchia.
La sensazione alla fine di MW2 era strana. Mi ero divertito? Più o meno, anche se ne sono uscito più annoiato e confuso che altro. Mi sembrava di non aver fatto nulla.

Call of Duty Black Ops (2010)
Treyarch arriva l'anno successivo con forse il mio Call of Duty preferito di sempre. Decidono di fare un paio di cose importanti: la prima è di dare una voce al protagonista, in questo modo è possibile creare una botta e risposta tra il protagonista controllato dal giocatore ed il resto del cast di NPC, offrendo una narrativa più ricca ed in grado di portarsi avanti in ogni momento del gameplay. La seconda è stata quella di creare una storia alternativa che si ricollegasse anche a World At War, creando il "BlackOpsverse" con personaggi ricorrenti e/o discendenti.



La storia è narrata in modo a mio avviso in modo efficacissimo. Il protagonista, Alex Mason, è legato ad una sedia e sta venendo interrogato da un figuro misterioso sulle sue azioni passate. Ed ogni suo racconto diventa una missione. Siamo nel periodo della guerra fredda e ci sono tantissime opportunità per missioni segrete qua e là. Il gioco si apre con l'invasione alla baia dei porci, per poi finire in un gulag dove Mason incontrerà Reznov. Ecco quindi che si uniscono i personaggi ed i periodi storici. La storia piano piano si evolve verso il fermare un terrorista di nome Dragovitch dall'usare un'arma chimica risalente alla seconda guerra mondiale.
Storia per certi versi semplice, ma la narrazione da diversi punti di vista riesce a mentenere molti elementi della trama un segreto ed il gioco riesce a mandare un colpo di scena a mio avviso ben riuscito: il protagonista, Mason, è accompagnato nelle missioni da Reznov dopo la loro fuga dal gulag. In realtà reznov è solo frutto dell'immaginazione di Mason, in quanto morì durante la fuga e la sua non esistenza viene mascherata quando si rigioca una missione interpretando un altro personaggio. Questo fa capire che qualcosa con la testa di Mason non funziona ed infatti è stato manipolato mentalmente per essere un agente involontario per i russi. Non è detto apertamente, ma sembra che sia lui l'assassino di Kennedy.
Non ci sono setpiece grossi, esplosioni insensate, ma c'è una storia di spionaggio ben eseguita durante un periodo storico che ben si presta a questo genere di operazioni.
Davvero un ottimo lavoro.

Call of Duty Modern Warfare 3 (2011)
Modern Warfare 3 continua il casino di Modern Warfare 2 senza oramai più pretendere di fare nulla. Nel 2010, Vice Zampella, il creatore di CoD lasciò Activision e formò Respawn Entertainment per andare a produrre Titanfall. Ogni pretesa di direzione da parte di Infinity Ward cadde definitivamente ed oramai li considero uno studio completamente allo sbando.




La storia è ancora più ridicola. Si parte con il mandare via i Russi da New York, per poi finire ad un accordo di pace tra il presidente russo e gli americani.... con il presidente russo che comunque non voleva la guerra neanche nel precedente capitolo... ma viene assaltato e la Russia, ora sotto il comando del terrorista Makarov, dopo neanche due mesi decide di invadere l'Europa, con attacchi chimici seguiti da assalto con carri ed altro. Anche qua, assalto così, e dopo due mesi dopo essere stati presi a botta dagli americani. In tutto questo casino esplode la Torre Eiffel in modo possiamo dire spettacolare, ma oramai il motore grafico di CoD non stupisce più nessuno. La missione finale è di quanto più nonsense mai fatto nella saga. Vestito con l'armatura da demolitore ed armato di mistraglione si entra in un hotel e si massacrano nemici fino a fare fuori il cattivo della saga ed il tutto finisce con il cattivo morto e Price che si fuma un sigaro.
Un orrore, ma un orrore. Ho finito questa campagna solo per "dovere" neanche per piacere.
Da notare l'amore di Infinity Ward per le morti a nastro degli NPC, perché da MW2 al finale del 3 praticamente rimane in piedi solo Price. Un'oscenità.

Call of Duty Black Ops II (2012)
Anno nuovo, nuovo turnover, quindi c'è di nuovo Treyarch al lavoro, con il sequel del loro primo Black Ops. Questo è forse il capitolo della saga che nella campagna innova di più e riesce ad essere diverso sotto molti aspetti, ma non come ci si potrebbe aspettare.
La narrativa ripresenta alcuni personaggi del gioco principale, ma va è una nuova storia rispetto al passato e viaggia su due linee temporali.


Una nel presente, nell'anno 2025 ed una nel passato, nel 1980. Il protagonista delle vicende è David Mason, figlio dell'Alex Mason del primo Black Ops. Un nuovo terrorista inizia a fare casino nel mondo e si chiama Raul Manendez. Le sue attività iniziano a farsi preoccupanti negli anni 80 e continuerà la sua attività fino al presente, dove attaccherà gli USA riuscendo ad hackerare i sistemi difensivi automatici, per questo c'è questo andare avanti ed indietro tra epoche diverse, per ricostruire la storia.
La vera differenza dagli altri CoD sta nel fatto di aver implementato una storia che cambia in base alle scelte del giocatore e queste scelte non sono tutte mostrate in modo chiaro e soprattutto colgono alla sprovvista perché CoD non le ha mai avute. La cosa più interessante è che alcune di queste scelte sono fatte solo ed unicamente attraverso scelte di gameplay e non attraverso menu o altro. In alcuni casi ci saranno scelte palesi, come durante un attacco si può decidere se scendere e combattere addosso ai nemici o prendere la strada in alto e cecchinare sui nemici.
Ma le mie scelte preferite sono queste tre: Le missione 5, la missione 6 e la missione 7.
Nella missione 5, Fallen Angel, dovrete spiare Menendez per ottenere informazioni per tre volte. Se la prima volta è obbligatoria al compimento della missione, le altre due possono fallire e fare ciò altererà le conoscenze dei giocatori ed influenzerà una missione successiva e molti dialoghi. Inoltre se durante la fuga finale si guida troppo vicino alle fiamme del posto che esplode, il vostro compagno di avventura passerà il resto del gioco col volto ustionato. Nella missione 6, Karma, vi ritroverete in una scena di inseguimento: il cattivo fugge con una persona che dovete salvare. Straordinariamente potete fallire il compito e lui fuggirà con il vostro bersaglio. Questo influenzerà i finali e molti dialoghi. Il bello è proprio il non sapere che può andare storto, i CoD sono sempre super scriptati no?
Ma poi arriva la missione 7, Suffer with me, dove dovete sparare ad un Menendez incappucciato con un fucile da cecchino. Ragionevolmente il giocatore sparerà per uccidere solo per scoprire che si tratta del padre del protagonista nel cappuccio. Come si può evitare questa fine? Evitando di uccidere subito un personaggio nella terza missione di gioco, sapendo che ci sono uomini di Menendez nella CIA e che quindi possono dare informazioni false e decidendo al momento di sparare alle gambe dell'uomo incappucciato, ferendolo, ma non uccidendolo.
Oltre a tutte queste scelte che invogliano alla rigiocabilità, il gioco offre delle missioni secondarie in mezzo a quelle principali, dove il giocatore prenderà il controllo in stile RTS di alcune forze di difesa contro invasori e può anche prendere il controllo diretto dei soldati sul campo. Il completamento di queste missioni secondarie apre nuove informazioni ed ha un effetto sul finale. Come sempre possono essere sia finite positivamente che fallite.
Nel momento alcune scelte sembrano stupide, ma una volta avuta la visione totale della trama e degli eventi hanno senso.
L'unica pecca è che CoD non è molto buono ad andare nel futuro. Le armi futuristiche mancano di effettistica e feedback che sia convincente e poco si distinguono da armi storiche. Insomma il motore grafico con tutta la sua gestione della fisica si fa sempre più antiquato.
Campagna comunque ambiziosa e che lasciava presagire un buon futuro per la saga.

Call of Duty Ghosts (2013)
Vorrei potervi dire tanto su Ghost, ma non posso perché non ho resistito oltre la terza missione. Questa volta Infinity Ward ha assoldato uno scrittore, ma apparentemente è un'incompetente folle e la storia è un WTF ancora peggio del solito. Il Sud America si è tipo unito, ruba i satelliti di difesa USA e li usa per devastare gli USA che poi invade, E poi si tratta di combattere come guerriglia per i sopravvissuti USA nel cercare di sconfiggere il nemico superiore.



Come la cosa viene creata non ha il minimo senso. Ma non è solo un problema di storia, ma anche di gameplay. Le prime missioni sono davvero le cose più banali possibili. Dopo un inizio nello spazio a combattere nel vuoto si passa a missioni di guerriglia da un ritmo osceno.
Poi dopo la terza non so cosa accada, ho mollato lì.
Questo fu il primo gioco ad approdare anche su PS4 e Xbox One, ma il motore era troppo basato su quello vecchio e quindi non c'è stato alcun passo in avanti.

Call of Duty Advanced Warfare (2014)
Le nuove console mettono in difficoltà i team di CoD, che ora hanno 3 studi in rotazione e debutta Sledgehammer Games con questo titolo, il primo a sfruttare un po' meglio le capacità della nuova generazione di console. Nuova timeline, nuovi protagonisti e nuovi metodi di produzione.
Da questo punto in poi, CoD decide di sfruttare lo scan dei volti degli attori che doppiano i personaggi principali, dando così più carisma e personalità dove conta.


Jonathan Irons è Kevin Spacey ed è il cattivo, Jack Mitchell, il protagonista è Troy Baken in voce e volto, così come i comprimari tutti con i volti dei doppiatori.
La storia è molto semplice: il protagonista è un Marine che dopo la prima missione finita un po' maluccio, si unisce all'organizzazione paramilitare Atlas, che ha come CEO proprio Kevin Spacey. Dopo un po' si scopre che Atlas è interessata a diventare praticamente la padrona del mondo aumentando la propria influenza e quindi starà al protagonista fermarla.
Le parti finali della campagna sono davvero memorabili, con un assalto ad una città gestito dall'aria e poi da terra, con forze armate di ogni tipo in campo.
Le cose che però si ricordano di più sono due: la mobilità extra data dall'esoscheletro e i gadget tecnologici fighi.
Ogni volta che si deve fare un breach oltre qualche muro si utilizzano scanner sonar per vedere oltre, speciali sistemi che quasi annullano i suoni nelel vicinanze così da poter usare esplosivi ed armi senza problemi di farsi sentire. In ogni missione ci sarà un giocattolino nuovo e ci saranno anche un paio di missioni un po' inusuali, dove bisognerà mantenere lo stealth e muoversi bene più che sparare ovunque.
Il gameplay finalmente si evolve e diventa avanzato, come il titolo del gioco. Siamo nel 2054 e l'ambientazione è quindi futuristica. Gli esoscheletri dei protagonisti permettono di correre velocemente ed avere forza bruta, ma il beneficio principale è quello di eseguire dei brevi spostamenti laterali attraverso razzi posti sulla schiena. Questi scarti permettono di togliersi rapidamente dal fuoco nemico o da granate e permettono di navigare gli ambienti in modo più efficiente. Non sono un modo di navigazione nuovo, ma aiutano il vecchio. Per questo il gioco anche al tatto sembra migliore, fa il suo effetto.
A livello di trama e personaggi siamo ai livelli del primo Modern Warfare, quindi buono, senza pretese ma che funziona e, malgrado le bocche da fuoco siano sempre oscene, il gameplay di movimento è passato al livello successivo. Certo, non fosse esistito Titanfall...
Sledgehammer in ogni caso promossa.

Call of Duty Black Ops III (2015)
Nel 2013 tocca di nuovo a Treyarch con il suo Black Ops III. La serie salta dal 2025 al 2065-2070 in un mondo dove nuove difese hanno annullato attacchi aerei dopo il casino dell'attacco di Menendez e l'attenzione è di nuovo su operazioni di terra, con la presenza di uomini cyborg.
La storia sembra standard, ma poi esplode. Ne ho già parlato qui.



La campagna mette molti NPC vicino al giocatore, per permette di giocarla in co-op fino a 4 giocatori. Viene introdotta una meccaniche di progressione del personaggio nella campagna in singolo, con loadout selezionabili, sesso personalizzabile ed altro.
La locomozione speciale data dagli impianti cybernetici cerca di andare più nella direzione di Titanfall, senza però riuscirci, io preferisco l'approccio di Advanced Warfare.
In ogni caso, ho grandi speranze a questo punto per un altro CoD di Treyarch, voglio vedere come riusciranno a fotterci il cervello di nuovo. Soprattutto voglio ancora dei livelli tutorial come quelli di questo gioco. Che riescono a buttarci dentro storia, azione ed effettistica figa tutto in uno.
Un peccato per l'abbandono della storia a bivi.

Call of Duty Infinite Warfare (2016)
E poi tocca di nuovo ad Infinity Ward. E come sempre è tutto una cacca. Considerate che l'ho finito da poco e non mi ricordo una mazza di quello che ho fatto. Mentre mi ricordo storia e momenti fighi non solo di Call of Duty 2, ma anche di Black Ops III, quindi non è una questione di memoria o di "si stava meglio quando si stava peggio". È proprio che la roba fatta da Infinity Ward fa schifo.
Non in tutto, qualcosa di buono c'è. L'ambientazione è sci-fi a tratti quasi spinto, ma in altri punti siamo messi peggio di Black Ops III e Advanced Warfare. Gli umani hanno astronavi e viaggio FTL ed hanno colonizzato il sistema solare, ma ci sono dei secessionisti ultramilitarizzati che vogliono fare il culo alla Terra. Ci riescono con un attacco a sorpresa e si salvano solo due navi. Il protagonista diventa capitano della Retribution. All'inizio sembra tutto figo. Missioni su altri pianeti con scorci bellissimi, la propria nave sembra viva, con tanti particolari messi in giro, le armi sembrano futuristiche e si dividono in armi ad energia ed armi a proiettili, le prime più efficaci sui robot e le seconde sugli umani. Ci sono momenti dove si pilota il proprio caccia spaziale/atmosferico con tantissime esplosioni intorno a se. Ci sono missioni secondarie da compiere.
Poi tutto decade, crolla. La storia è un'insieme di cazzate fatte una dopo l'altra, con l'unico scopo quello di far morire quante più persone possibili della propria ciurma. Finisce tutto in un ecatombe tale che non ha il minimo senso, non si riesce ad avere un attaccamento emotivo ai personaggi che questi subito puf. Ho capito che il metodo Martin sembra funzionare, ma CoD è un po' troppo veloce per adottarlo.
Poi i comandi del caccia. Sono per cerebrolesi, si comanda come un elicottero che può andare veloce, sia nello spazio che a terra ed i combattimenti sono solo caos a caso che anche uno stupido potrebbe completare. E poi il combattimento a piedi. C'è una mitragliatrice ad energia, che ha una cintura di batterie, che entra nell'arma come fossero proiettili quando questa spara. Cosa cambia da una a proiettili? Nulla, solo l'effetto visivo. Armi ad energia in Black Ops 2 o Advanced Warfare erano diverse. Qui sono armi a proiettili e basta. C'è per esempio un fucile sonico. Io ero tutto contento di investire i nemici di onde sonore inneggiando Slaanesh. Invece spara una normale rosa di proiettili, colorata in modo diverso e basta.
Sul serio, che schifezza è?
Almeno questa si riesce a finire, perché lo spettacolo Sci-fi ti fa andare WOW, solo che poi inizia a sparare e ti ritrovi il solito CoD.
Infinity Ward, cambia lavoro, fai altro, per favore.


E questo è quanto. Queste sono le mie impressioni su tutte le campagne. Una saga iniziata bene, finita allo schifo dal tema che l'ha creata, ma tenuta su bene dagli altri e che quando c'è Treyarch dietro al timone, sa intrattenere bene, con le giuste emozioni, il giusto pacing e il giusto stile. I vostri momenti preferiti? La vostra campagna preferita? I commenti ci sono apposta eh!

Stay Classy, Internet.

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01 09 10