Witcher 3 Wild Hunt : Spoiler Talk

Forse dovrò aprire una sezione apposita nell'elenco per questo genere di post.
Il seguito del mio articolo più letto, Dragon Age Inquisition : Spoiler Talk, si focalizzerà su un altro grande gioco di ruolo: The Witcher 3: Wild Hunt sul quale è meglio soffermarsi un po' di più per parlare in dettaglio di cose un po' spoiler.
La mia recensione "spoiler free" è leggibile QUI dove gli affibbbbio un 9,5/10. Si, mi è piaciuto davvero tanto e non so se l'avete notato, ma ha sostituito Witcher 2 nella mia top 9 di sempre, immagine visibile nella colonne di lato del blog.


Dopo il salto, pareri un po' più approfonditi su alcuni aspetti da un nerdone della saga.








Come sempre, divisione in The Good, The MEH, The Bad.








Il Mondo

La cosa più bella a mio parere dell'opera di Sapkowski è il mondo che ha creato. All'inizio ovviamente non aveva nulla in mente. Si c'erano città ma era tutto scollegato tutto dilatato nel tempo e nello spazio, servivano solo a tenere su la storia. Già però dai primi racconti brevi si poteva respirare l'aria di un mondo fantasy diverso dal solito, dove il dark fantasy e l'high fantasy si scontravano, dove i maghi sono più degli scienziati e i cacciatori di mostri sono una specie di esperti zoologi (o comunque xenologi o mostrologi) più che semplici uomini potenziati.




Se in Witcher 1 e 2, grazie ad una routine giorno e notte ed ad un sapiente uso di quest e sidequest questo mondo prendeva vita e sembrava sempre più plausibile, qui arriva alla sua massima espressione, data la natura openworld del titolo. Galoppare lungo la strada per trovare un villaggio abbandonato invaso da fantasmi, vedere come era collegato alle altre zone abitate, strade abbandonate ed in disuso dove la vegetazione torna a mangiarsele a differenza di zone più trafficate dove le strade sono più battute.... piccoli valici nelle montagne innevate delle isole Skellige, carovane assalite da mostri, animali che bazzicano in giro....
Molti si concentrano solo sull'aspetto grafico per definire se un gioco sia o meno next gen... e se per certi versi è un buon indicatore, non sempre più potenza vuol dire più dettaglio grafico puro. In The Witcher 3 la potenza delle nuove console e PC è stata usata per tirare fuori un mondo open world vivo, coerente e forgiato con grande cura.
Una cosa che di solito riusciva solo a Rockstar, tra l'altro con uno stile molto diverso e più sanbox. Qui invece abbiamo un open world asservito al 100% ad una storia, ad una narrativa ed a mio parere lo rende più forte e stabile di ogni altro open world realizzato sino ad ora.
Insomma, se prima tutti guardavamo a Betehsda per queste cose.... spero davvero che il prossimo TES o Fallout sia anche solo la metà di Witcher 3.


L'intreccio delle quest

Questa è una cosa molto complicata da fare di solito.
Prendiamo i concorrenti diretti: Bioware.
I programmatori canadesi sono abbastanza famosi per avere il centro della loro avventura aperto, ovvero ci saranno 3-4 location principali dove andare per risolvere problemi e potete affrontarle nell'ordine preferito. Però le quest tra di loro sono slegate e le informazioni ottenute in una o l'altra non sono intrecciate e le quest principali non si diramano in alcun modo.
Le uniche eccezioni che mi vengono in mente sono andare a salvare Liara per ultima in Mass Effect, dove dirà una frase di diverso dal solito e in Dragon Age Origins la possibilità di completare la quest di Redliffe nel modo migliore se completata per prima quella dei maghi. Cosa ottime a dire il vero, ma rappresentano un unicum all'interno del gioco.

In The Witcher 3 invece, siccome si tratta di un gioco dove bisogna cercare qualcuno e quindi dove le informazioni sono la cosa più importante, ottenerle in un certo ordine cambia la percezione delle cose.
Basti pensare ad Uma, il coso deforme che si trova nella casa del Bloody Baron in Velen. Si scopre della sua importanza in Skellige e Geralt se ne esce con un: ah si, me lo ricordo, l'ho visto dal barone, vado a prenderlo. Qualora avessi invertito l'ordine delle quest sarei rimasto a brancolare nel buio.

Anche come si uniscono le due quest del Barone e delle streghe della foresta. Avendo finito prima la quest delle streghe, ho notato il simbolo sulla mano della vecchietta che aiutava le streghe ma non ho potuto collegarci nulla. Se avessi fatto prima la quest del Barone, avrei potuto riconoscere subito che la signora è in realtà la moglie del barone.

Molto bello anche come le quest principali finiscono ma spesso e volentieri i personaggi coinvolti non si spengono lì ma continuano a dare quest secondarie a Geralt, che scaturiscono da quella primaria. Sempre il Barone, se si finiscono le due questline principali delle streghe e la sua, offrirà a Geralt la possibilità di accompagnarlo per riprendersi la moglie. Se si sarà liberato lo spirito sotto l'albero durante la missione delle streghe, i bambini verranno salvati, ma la moglie del barone morirà. Viceversa se lo spirito sarà stato distrutto.

La prospettiva degli eventi è fondamentale. Io quando stavo per liberare lo spirito, non sapevo che la donna fosse la moglie del Barone, persona che durante la sua quest mi è diventato simpatico ed ho avuto molta pietà per lui, avrei agito diversamente riconoscendo sua moglie nella vecchia.

In Novigrad ci sono tutte le quest legate alla malavita, all'intreccio politico per vedere come far finire la guerra che si incastrano tra di loro in modo pressappoco divino.
In una quest secondaria dovevo recarmi da una nobile... che avevo già conosciuto in un'altra quest secondaria e Geralt: "ah, si l'ho vista poco tempo fa". Fantastico.





A livello di questline, Witcher 3 è credo il miglior gioco di ruolo da anni ed anni a questa parte. E la cosa più sconcertante è che fa una cosa del genere pur essendo open world.

Il vento e gli alberi


Questa è personale, visto che online su reddit e quant'altro c'è tanta gente che si lamenta di questo aspetto, ma secondo me sono persone che non hanno mai visto un albero in vita loro o comunque non tanti insieme tutti in una volta.

Le foreste sono vive in The Witcher 3. Per certi versi meno impressionanti visivamente di quella di Flotsam di Witcher 2, perché in quell'occasione l'ambiente era controllato e ristretto, qui serviva invece un fattore di scala maggiore.

Il vento quasi costante muove incessantemente i capelli di Geralt e le chiome degli alberi. Duranet temporali ci sono raffiche forti, rumori di legno che si piega violento, animali che fuggono, rumore di foglie continuamente in movimento e con loro anche tutti i cespugli d'erba e l'erba di prati e coltivazioni.
Non sono simulazioni fisiche come possono essere le stesse cose in un Cryengine, ma l'atmosfera che creano è veramente fantastica.

Va detto, già Inquisition e la sua foresta di Smeraldo facevano faville, ma quello era uno scenario statico, mentre The Witcher 3 è di tipo dinamico, con cambio di notte e giorno e tempo atmosferico.

La battaglia per Kaer Morhen

Adoro le missioni dove tutti i propri alleati si riuniscono/il nemico attacca la propria base e ce le si da di santa ragion. Ho adorato alla follia la missione finale di Mass Effect 2, quella finale di Dragon Age Origins, l'attacco ad Heaven in Inquisition e tutte le scene simili in giochi molto più adatti ad ospitarle, come FPS e d'azione in generale. Ma la battaglia per Kaer Morhen è forse una delle migliori alle quali abbia mai giocato. I personaggi coinvolti sono tutti amici e compagni di vecchia data, che hanno avuto un peso notevole nei vari giochi o nei libri e finalmente si vedono combattere gli strighi tutti insieme. 
Questa parte ha inoltre alcune delle scene di combattimento con spade migliori che abbia mai visto in un videogame. Geralt ed Lambert che combattono perfettamente coordinati circondati da guerrieri della caccia selvaggia, Eskel che fa il figo contro Caranthir e Vesemir che impiega molte molto scomode e da vero esperto di combattimenti per salvare Ciri ad ogni costo. Usare Aard per allontanarla, vero colpo di genio.
Davvero un pezzo fantastico ed il turning point dell'accelerata della storia. La location poi è magica ed ha un sapore tutto suo.


Il Continuity Porn

Questa è con tutta probabilità la cosa più impestata e spoiler di tutto l'articolo. Nei precedenti episodi videoludici abbiamo visto l'attenzione spostata su personaggi un po' diversi da quelli dei libri. Avevamo Triss prominente al posto di Yennefer, niente Ciri e niente resto.
In Witcher 3 si fanno alla ribalta un sacco di personaggi fino ad ora mancanti.

Andando con ordine, dal più ovvio al meno ovvio.

Ciri. Il suo vero nome è Cirilla Fiona Elen Riannon. È considerata la vera protagonista dei libri ed è giusto come anche qui sia lei la vera protagonista. Una caratteristica dei libri è che Geralt è il classico tipo che si trova a passare di lì, non è l'eroe o il fulcro delle vicende, ma uno dei tanti trasportati in giro dalle vicende di guerra, politica e soprattutto da quelle di Ciri.
Quello che rende Ciri speciale è la sua discendenza da Lara Dorren, una strega elfa con poteri magici immani che si innamorò di un umano e trasmise questi poteri nei suoi discendenti.
Questo potere permette di governare e manipolare lo spaziotempo, di viaggiare tra piani di esistenza, di generare una congiunzione delle sfere, evento che buca la barriera tra più piani ed è il catalisi per l'avveramento o annullamento della profezia di Ithlinne, che porterebbe un'era glaciale definitiva su un mondo, distruggendolo definitivamente.
Insomma mica pippe. Tutti i gran movimenti intorno a Ciri avvengono per mettere mano su questo enorme potere.
Nel primo Witcher c'è il surrogato Alvin, un bambino con poteri magici incontrollabili che viene usato come una nuova Ciri per introdurre concetti ed emozioni simili ai giocatori, vista la scarsa popolarità dei libri al momento dell'uscita del primo Witcher, anche perché erano stati tradotti solo i primi racconti brevi. Finalmente ritorna di prepotenza in questo capitolo ed è anche giocabile per brevi momenti.
Il suo legame con Geralt è fortissimi ed è un legame dettato dal destino in quanto lei è la ricompensa che spettò a Geralt per aver liberato Duny (il padre di Ciri) da una maledizione invocando la legge della sorpresa: "mi darai ciò che non sai di avere". E Duny non sapeva che la moglie era in cinta di Ciri. Geralt ha provato più volte a lasciarla, ma si ritrovavano sempre insieme. Quindi decise di crescerla come meglio poteva.
Nel gioco è un personaggio fantastico, una donna forte, indipendente e che ha bisogno di aiuto non perché debole, ma perché quello che sta affrontando è così imponente che da soli non ci si salta fuori. Geralt non è super mario che salva la principessa, ma una figura paterna che vuole proteggere sua figlia ed è un sentimento gestito e trasmesso benissimo nel gioco.
Il finale ruota intorno a lei e può avere 3 diversi risultati: Sparire nel nulla, diventare imperatrice di Nilfgaard o vivere la sua vita come striga con Geralt prima e poi in solitaria. Finali molto potenti, 2 dei quali abbastanza aperti per continuare, l'altro abbastanza chiuso e definitivo.
Come nota addizionale, è doppiata dalla stessa voce che ha dato vita a Female Hawke in Dragon Age II e Inquisition. Nel sentirla mi sono sentito un po' a disagio.

Yennefer. Anche lei è un gradito ritorno dopo l'assenza totale nei primi due episodi. È la compagna storica di Geralt che nei videogiochi sembrava soppiantata da Triss, ma più su quest'argomento in un'altra sezione.
Il suo rapporto con Geralt nei libri è sempre stato molto travagliato, con litigi, periodi di lontananza e bombaggio continuo con un po' tutto, ma aveva un qualcosa di strano che ti faceva pensare: si, può funzionare. Non vederla nel primo e secondo Witcher è stato un po' un dramma, a finalmente qui ritorna in piena forza. La vera sorpresa è la sua quest personale, che immagino sarà stato uno shock totale per chi non ha letto i libri. Partiamo dal nome di tale quest "The Last Wish", identico a quello della storia nella quale viene introdotta Yennefer ed è anche il titolo della prima raccolta di storie su Geralt per il pubblico inglese. Da noi il titolo della raccolta è Guardiano degli Innocenti, ma la storia di Yennefer rimane L'ultimo Desiderio.
Dandelion (Ranuncolo per noi italiani) e Geralt si imbattono in un Djinn. Nel provare a chiedergli un desiderio Ranuncolo viene invece attaccato dal mostro e l'unico modo per guarirlo è chiedere un aiuto ad una maga. Quindi si incontrano con Yennefer che accetta di curare Ranuncolo. Qui lei inizia ad interessarsi a Geralt ma più al fatto che fosse uno strigo, quasi per curiosità personale. Come pagamento per l'aiuto dato a Ranuncolo, vuole il contenitore dove era imprigionato lo spirito, per impadronirsene e diventare più potente. Le cose non vanno proprio come previsto, succede bordello atomico e l'unico modo per liberare il Djinn e farlo andare via è esaurire i suoi desideri, ma come si sa bisogna stare attenti a ciò che si dice perché i Djinn interpretano un po' a modo loro le cose. Yennefer si trova in fin di vita per lo sforzo per contenere il Djinn e potrebbe morire qualora lo spirito venisse liberato. Allora Geralt si inventa un desiderio e tutto finisce bene. Con Geralt e Yennefer che bombano subito dopo. Il desiderio non è mai sentito in pieno, ma si suppone che fosse un legame forzato tra i due personaggi. Da qui inizò la loro relazione tumultuosa.
In Witcher 3 accade una cosa che non mi sarei mai aspettato. Questo aspetto della trama viene portato fuori, con Yennefer che cerca un altro Djinn per rimuovere questo legame tra loro due. A quel punto il giocatore può decidere se mollare Yennefer oppure continuare la relazione.
Io ci sono rimasto stronzo per tutta la quest. Onestamente è un'ottimo modo per rendere la loro relazione autentica e non più forzata, ma davvero, non mi sarei aspettato di arrivare a fare una cosa del genere. Fantastico riferimento ai libri, che ho apprezzato tantissimo.
Un elemento molto interessante del suo personaggio che non è toccato nel gioco è la sua ossessione col riottenere la fertilità. Le maghe e gli strighi sono infertili, ma lei voleva esserlo, per avere un figlio. Questa cosa la distruggeva a tratti ed è il motivo per il quale quando Ciri è subentrata nelle loro vite, il suo ruolo di madre è diventato fondamentale, comportamento che si vede anche nel videogame questo.

Emhyr. Questo è un altro gradito ritorno. Può sembrare una cosa molto semplice, visto che è tipo l'imperatore di un impero che vuole conquistare tutto ed è il padre di Ciri, ma in realtà le cose sono molto più complesse.
Emhyr  Var Emreis era il figlio di Fergus var Emreis, l'imperatore di Nilfgaard. All'età di 13 anni, per ragioni di complotti politici vari, fu maledetto da un mago e cacciato via. La maledizione lo faceva mutare in un mostro dall'alba fino alla notte ed aveva il suo aspetto umano solo quando il sole non stava in giro insomma.
Gli venne detto che un bambino sorpresa avrebbe potuto liberarlo dalla maledizione. Un giorno salvò il re Roegner di Cintra e ottenne come ricompensa la figlia di tale re, attraverso la legge della sorpresa. "mi darai quello che hai in casa senza saperlo o aspettarlo". Guarda casa la moglie di Roegner era in cinta e lui non lo sapeva. Bum, la figlia, Pavetta, è diventata così una bambina sorpresa per Emhyr, che in quel periodo si faceva chiamare Duny. 14 anni dopo questo evento tornò a Cintra per ricevere la sua sorpresa. Era già passato prima ed aveva incontrato Pavetta ed i due si erano innamorati, così da rendere il rilascio di Pavetta più facile. Questo causò un po' di casino siccome Duny si presentò al compleanno di Pavetta dove c'erano tanti pretendenti alla sua mano.
Geralt che si trovava lì, salvò la vita ad Emyr e chiese come dono la stessa cosa che chiese Duny anni prima: ciò che non sai di avere. Guarda caso, Pavetta era in cinta pure lei, di Ciri. Curato dalla maledizione, ritornò in Nilfgaard, fece il culo a tutti e si mise a fare l'imperatore. Ed iniziò la sua ossessione per riprendere Ciri. Perché voleva sposarla e fare un figlio con lei.
Si non avete letto male. Questo perché stando alla profezia di Ithline il figlio di Ciri avrebbe regnato su metà mondo ed il figlio del figlio su tutto il mondo.
Nel gioco tutto questo passato non viene passato o discusso, ma si vede come c'è terreno comune tra lui e Geralt, che hanno un passato comune e come sono legati agli stessi eventi dei bambini sorpresa.
Nel gioco vuole solo metterla al trono al suo posto, abdicando ed è uno dei finali possibili, forse uno dei migliori per il mondo, visto che avere una come Ciri sul trono di un impero importante potrebbe portare solo benefici.

Sigismund Dijkstra. Ora partiamo coi personaggi un po' più oscuri.
Nel gioco ci viene presentato la prima volta sotto un altro nome. All'inizio guardandolo non avevo pensato a chissà cosa, ma poi Geralt quando gli parla in privato lo chiama Dijkstra ed io esplodo.
Dijkstra è uno dei personaggi politici della saga di Witcher.
Era il capo dei servizi segreti del regno di Redania. Grande, grosso, vestito in modo sgargiante, non sembra proprio una spia, invece è un uomo capace.
Dopo che il re Vizimir di Redania viene assassinato, lui e la maga Philippa Eilhart governano il regno.
Entra in conflitto con Philippa e si ritrova assassini alle costole. Costretto a fuggire, sembrava volesse abbandonare del tutto i regni del nord e Nilfgaard, invece ce lo troviamo nella città libera (per modo di dire) Novigrad, a fare il mafioso. Ma le sue mire sono quelle di ritornare al potere ed uno dei suoi finali lo vede a capo di una Novigrad di nuovo libera. Non è una persona davvero, davvero pessima, ma non sai mai da dove aspettarti l'inculata.
Viene gestito anche il confronto con Philippa finalmente, in modo alquanto soddisfacente.
Nei libri ha svariati contatti con Geralt e rivederlo giocare un ruolo anche qui non è stato male.

Dudu. Ah, Tellico Lunngrevink Letorte, per gli amici Dudu. Non mi sarei masi aspettato di trovarlo in Witcher 3, ma è stata una gradita sorpresa.
È un Doppler, ovvero un cangiante, può assumere la forma di qualsiasi umanoide. La storia nella quale appare, Il fuoco eterno, nella raccolta La Spada del Destino, lo vede impersonare un mercante halfling ed è in questa forma che si presenta in Witcher 3.
La storia Il fuoco eterno ci presenta anche il culto omonimo, intento a bruciare tutti i mostri e maghi ed altro, la quale degenerazione totale si vede in pieno effetto nel gioco Wild Hunt, dove ci sono roghi e persecuzioni abbastanza forti contro ogni cosa non sia un umano base.
Avere un personaggio in grado di modificare il proprio aspetto a piacimento non è affatto male ed infatti viene sfruttato dalla compagnia in modo intelligente.


Keira Metz. Personaggio secondario apparso per caso tipo nel libro Il tempo della Guerra.
Era la consigliera di Foltest e di lei si sapeva che era una ninfomane e che produceva afrodisiaci.  Scaraventata fuori da una finestra durante il macello all'isola di Thanedd finì addosso a Geralt. Diciamo che questo è quello che ha fatto nei libri.
Appena l'ho vista ed ho sentito il suo nome ho pensato: BENE, SI TROMBA! Ed in effetti così è stato dopo aver finito la sua quest.
Molto interessante come le sue quest, seppure secondarie danno oggetti abbastanza utili a Geralt che ritorneranno utili in altre sidequest e per scovare segreti in giro per il mondo. Un altro esempio di come tutto si intreccia.
I suoi finali sono 3. Uccisa da Geralt, bruciata da Radovid oppure in giro per il mondo con Lambert. Beato Lambert.


Avallac'h. ora si passa ai pezzi forti. Crevan Espagne aep Caomhan Macha, altresì conosciuto come Avallac'h, è un altro dei tizi di questo mondo con un nome impronunciabile al primo colpo.
È un elfo Aen Elle, cioè del mondo della Wild Hunt. Gli elfi invece del mondo di Geralt si chiamano Aen Seidhe. Questi termini verratnno sparati ai giocatori in modo molto brutale dopo aver incontrato Avallac'h e consultare l'enciclopedia del gioco aiuta fino ad un certo punto. Qua si deve masticare un po' il lore del mondo per uscirne vivi.
Appare nei libri La Torre della Rondine e La Signora del Lago ed è una figura alquanto complessa, per via del suo fare misterioso.
Gli elfi stavano sperimentando con il gene del potere antico e l'elfa Lara Dorren era una detentrice di questo potere. Doveva sposarsi con Avellac'h, invece si innamorò di Gregennan of Lod, un potente mago umano e questa unione diede via agli umani con il potere del sangue antico con Ciri l'ultima di questa linea genetica.
Ossessionato a morte da Ciri e dal suo potere, nel gioco è possibile vedere quanto sia meticoloso e malato per la cosa, con il suo laboratorio tempestato di disegni di Ciri e con un gigantesco albero genealogico dei discendenti di Lara Dorren.
Nei libri accompagnerà Ciri nel suo mondo e le proporrà un accordo: fare un figlio con il re degli elfi, Auberon, per la sua libertà di ritornare nel mondo di Geralt.
I suoi veri motivi sono sempre stati un po' non chiari e gli unicorni lo chiamano "Volpe" mica per niente. Nel gioco fa egregiamente il ruolo di tizio che non sai mai se fidarti di lui o meno.
Un tempo era uno dei detentori del potere di viaggiare tra mondi insieme ad Eredin, ma poi lo perse e da allora ha cercato di riottenerlo in qualche modo, ma in modo più pacato rispetto ad Eredin.

Eredin. Eccolo, l'elfo che ha mandato tutto a puttane. Allora, la storia è abbastanza complessa e fa più o meno così: un tempo lui ed Avallac'h avevano il potere di viaggiare tra i mondi. Usarono questo potere per spostarsi dal loro mondo originario a quello dove sono ora i residenti, uccidendo tutta la popolazione umana di quel mondo. Durante sto casino, probabilmente alcuni umani riuscirono a fuggire ed arrivarono sul mondo che ora è quello dove vive Geralt, invadendolo a loro volta, ma solo perché in fuga dagli Aen Elle.
Poi il potere andò perduto e quindi persero anche quello politico nel loro regno e cercarono in ogni modo di riottenerlo, sperimentando con i geni elfici ed ottenendo Lara Dorren sostanzialmente e la sua linea di sangue.
Eredin si oppose al suo re, perché voleva il potere per se stesso. Quindi, quando Ciri ed il re elfico fecavano fatica a copulare, Eredin diede un afrodisiaco misto a veleno ad Auberon, che così morì. Ciri quindi fuggì grazie all'aiuto degli unicorni. Eredin prese in mano la situazione, radunò i suoi Dearg Ruadhri, i cavalieri rossi o Wild Hunt per gli abitanti del mondo di Geralt, e diede una caccia attiva a Ciri nel multiverso.
Il suo piano consiste nel conquistare il mondo di Geralt, così come fecero a suo tempo con il loro mondo attuale. Possono viaggiare già ora tra le dimensioni, ma per fare una cosa su così larga scala, serve il potere di Ciri.
Finalmente nel gioco ci si scontra con questo figuro e lo si crocca di palate per bene. Tanta soddisfazione.

Insomma, in breve: avete letto i libri? Sarete entusiasti ad ogni singolo dialogo.

Priscilla's Ballad

Come sempre, i momenti migliori per far venire fuori cose fighe del mondo di gioco, sono i momenti calmi. In Inquisition c'era la giocata a carte tra i membri del party, qui c'è questa splendida ballata cantata dalla barda Priscilla, che mette in risalto i vari animi degli spettatori. Chi si asciuga lacrime, chi si sente stanco, chi limona, chi è toccato dalle parole, chi ricorda momenti felici, chi si gratta il culo. Un gioco che sa fermarsi e che espande il suo mondo in questo modo, con questi dettagli, è un buon gioco.




Combattimento

Il combattimento è semplicemente servizievole, nulla di straordinario. Come funziona lo spiego nella mia recensione, qui mi concentrerò sul perché è solo OK.
Malgrado le animazioni e la fluidità generale sia migliorata molto dal secondo capitolo, gli impatti delle armi sono ancora troppo leggeri, ma il vero problema a mio avviso è la curva di difficoltà completamente sballata.
Il gioco è ancora tosto all'inizio ed una passeggiata alla fine. Questa volta però è peggio in quanto, se nel secondo capitolo c'era una singola build OP, cioè bastava usare Quen, qui ogni build arriva a livelli di danno e resistenza indecenti, trivializzando ogni scontro.
L'unica cosa che aumentare la difficoltà fa è incrementare vita e danni inferti del nemico, quindi la difficoltà sta nel non fare errori e nel dover premere i pulsanti più volte del solito.
Le build in giro sono: La build della scuola del gatto, basata su danni di sanguinamento generati con attacchi leggeri e sull'usare la schivata per raggiungere invulnerabilità temporanea ai danni. La build della scuola del grifone, basata sull'uso dei segni, che permette di controllare il campo di battaglia e di spammare incantesimi per grandi effetti ed a grande velocità. Poi c'è la build dell'orso, che si basa sulla generazione di adrenalina per arrivare a fare colpi con attacchi pesanti da un fottiglione di danni e con tanta difesa da tankare ogni cosa. Poi la build alchemica riesce a moltiplicare alcuni bonus così tanto da rendere Geralt quasi invincibile ed in grado di spammare bombe a non finire.
Quindi anche la regolazione della difficoltà non aiuta a ribilanciarlo. Ancora una volta l'alchimia è un po' una cosa non necessaria, ma almeno questa volta una build alchemica ha possibilità di essere potente quanto quella magica o da corpo a corpo leggera o pesante.
Di buono c'è che le build cambiano come ci si approccia ai nemici ed andare di magia o comunque usare un po' di più i segni migliora la dinamicità del combattimento.
Il livello di brutalità, con smembramento della gente aggratis è davvero figo però.


Contratti Mostro

Se da un punto di vista narrativo sono ineccepibili con ognuno di loro che nasconde una storia invece di essere un semplice ammazza roba a caso, aderiscono tutti alla stessa identica formula, come potete vedere dal breve video qui sotto.

Io avrei provato a variare un po' di più la cosa anche meccanicamente, casomai introducendo un po' di fase preparatoria in più contratti e non solo in un paio all'inizio, o dando al giocatore un ruolo un po' più attivo nel mettere insieme le prove. Geralt fa tutto lui in automatico.
Questo può essere un problema grave per alcuni, ma a me non ha dato il minimo fastidio, perché il drive principale di tutto il gioco è la coerenza narrativa.


Triss vs Yennefer


Questo è forse uno degli argomenti più divisivi del gioco e che praticamente spacca in due la comunità. Chi ha letto i libri tende a preferire Yennefer, perché la relazione tra Geralt e Yen è quella più sviluppata ed è un pezzo portante della narrativa dei libri. Triss è l'incomoda, che cerca di accalappiare Geralt ogni volta che è in fase di distacco con Yennefer. E ci riesce pure, bombandoselo per bene in più occasioni ed aiutando a crescere Ciri a Kaer Morhen. Come carattere anche non è malaccio, è quasi opposta a Yennefer.
Nei videogames, all'inizio sembrava che tutto il gioco doveva impostarsi come uno specchio di libri. Triss al posto di Yen, Alvin al posto di Ciri... con Witcher 2 che continua a proporci Triss in una bellissima storia d'amore.... e poi si inizia il 3 dove hanno rotto da mesi.
Il giocatore può riprovarci, ma il gioco spinge tantissimo per la coppia assodata con Yennefer, infilandola nella trama principale mentre Triss è quasi una comparsa.
Io personalmente preferisco la personalità di Triss, ma considero la coppia Geralt-Yen più interessante narrativamente e giusta, ma io ho letto i libri e quindi ho assorbito la loro romance nel tempo. Philippa commenta sulla situazione e Geralt risponde come sempre col suo sarcasmo ed umorismo berbero.

Poteva essere gestita meglio la cosa, ma il risultato finale soddisfa, con quest come The Last Wish che vanno a fondo della questione. Poi il letto di Kaer Morhen... ahahahah!
Geralt: "perché hai buttato via il letto dalla finestra? era un bel letto"
Yennefer:"perché ci hai scopato una mia amica sopra!"
Più o meno il discorso va così.

La tensione sessuale e di coppia si respira durante il gioco, specialmente con gli sguardi che si lanciano i personaggi.

Ma insomma la vera domanda da farsi è: chi scegliere? La mia risposta: La donna che A ME piace è Triss. Quella che piace a Geralt è Yennefer. Sta al giocatore vedere i suoi gusti dove cadono e che ruolo interpretare.



Scelte del precedente episodio

Se c'è una cosa che DC Project deve imparare a fare, è mettere in continuità i loro giochi. Molto probabilmente non si aspettavano il successo che hanno avuto e quindi hanno dovuto riscrivere i loro piani più volte, ma in questo campo Bioware regna ancora suprema, essendo l'unica che è riuscita e sta riuscendo a mettere in piedi una serie di giochi dove l'esperienza dell'utente trascende la singola entità e diventa una storia del mondo. La Dragon Age Keep è un colpo di genio, ammettiamolo.
The Witcher invece, tende a non considerare le cose fatte nel passato, l'import di salvataggi o le scelte fatte sono laterali e non importanti ed addirittura spariscono nel nulla, malgrado al momento e nel gioco invece sono molto importanti.

Le scelte importate dal 2 al 3 sono le seguenti:

Aryan La vallette vivo o morto. Un  tizio che si incontra all'inizio di Witcher 2, potrebbe essere importante per la ricostituzione di Temeria. Cosa cambia all'atto pratico? Una linea di dialogo con la madre quando la si incontra in Witcher 3.
Andare via da Flotsam con Roche o Iorveth. Iorveth non è in Witcher 3. Roche ha qualche dialogo un po' più scontroso, ma siccome è sempre incazzato col mondo, cambia nulla.
Aiutato Triss o aiutato Iorveth/Roche. Anche qui, qualche dialogo a caso, ma nulla all'atto pratico. Cioè, la differenza è abissale, con la presenza di Anais in Redania o no, o la presenza di Saskia liberata o ancora sotto il controllo di Philippa.... Da quel che ho potuto capire, se si salva Triss, lei avrà conservato la rosa del ricordo.
Sile viva o morta. Se la si salva, si trova nelle segrete di Redaniane, e chiede di essere uccisa per pietà.
Letho vivo o morto. Il cambiamento maggiore, visto che se è stato salvato appare e può aiutare nella battaglia di Kaer Morhen ed aggiunge una variazione ad una quest iniziale.



Il vero problema è il cambio di focus del gioco. Se Witcher 2 era eccessivamente politico, Witcher 3 rimette la politica al lato e sporca moltissime decisioni in una sola. Non importa quale sia lo stato finale dei regni del nord alla fine di Witcher 2 (e potevano avere un po' di variazioni non indifferenti), rimane solo Radovid contro Nilfgaard. Upper Aedirn viene sconfitto indipendentemente sia che ci sia Saskia che Henselt.
I maghi vengono perseguitati lo stesso indipendentemente dal finale di Witcher 2.
Saskia e Iorveth non sono presenti in Witcher 3, solo Vernon Roche e Ves.
Insomma, occasioni sprecate in ogni posto.

Nelle espansioni programmate si parla di personaggi vecchi che faranno ritorno e mi aspetto di ritrovarmi qualche mancanza da Witcher 2 o 1, ma così davvero è buttare nel cesso la possibilità di rendere il background più interessante e personale. Le influenze politiche e sociali dei finali di Witcher 2 erano davvero fighe e vedere sprecate così mi fa tanto male.
Probabilmente, con il portare il gioco anche su console, hanno dovuto ridurre l'impatto dei vecchi savegame. Un peccato.
Inoltre in questo modo i giochi sembra molto disjointed uno dall'altro. Non mi è piaciuta assolutamente come cosa. Non detrae dal continuity porn solo perché hanno infilato un sacco di gente dai libri.

Degrado di armi ed armature

No, sul serio, perché diavolo le armi ed armature di consumano così velocemente e costa così tanto ripararle? Dai cavolo, già uno non ha soldi, poi anche questo? Questa cosa va tolta, la trovo una meccanica totalmente inutile.
Quasi come la meccanica della fatica in Dragon Age Origins. Perché continuano a venire in mente queste cagate agli sviluppatori? Dai.


E questo è quanto! Dai che in questi 2-3 anni ci stiamo beccando un fottio di buoni GDR!

Stay Classy, Internet!

1 commento:

  1. Non ho mai giocato alla saga di Witcher, quindi ho letto tutto senza preoccuparmi. Cavolo! Sembra davvero un gioco con i controcacchi!

    RispondiElimina

01 09 10