Guida alle componenti PC - "noob friendly"


Sono un PCista.


Forse di quelli pedanti e "smug", ma lo faccio più per ruolo acquisito che per vera convinzione.

Ho iniziato la mia avventura videoludica su un IBM di mio cugino giocando a Doom II, ma sono cresciuto a pane e console fino all'era GameCube. 

Poi è arrivato un portatile decente e non ho più guardato indietro. 

Ora ho un mio PC fisso assemblato da me, assemblo PC ad amici e conoscenti, guardo solo review di componenti PC su Yutube... insomma ci sto dentro.




Il problema rimane: come approcciarsi al mondo PC se non si conoscono le componenti, cosa fanno e che diavolo di nomi hanno?

Spesso mi ritrovo a fare il consulente a tutto campo per computer di conoscenti o gente sui forum e mi accorgo che quello che manca sono proprio le conoscenze di base.

Quindi ho voluto compilare una guida molto generalista atta ad illustrate a grandi linee l'importanza dei vari pezzi così da avere un punto di inizio per i meno esperti che forse si ritrovano confusi in mezzo a tanti nomi e tante statistiche. Ed ora che ci troviamo di fronte ad un cambio generazionale di console, sapere cosa cambiare del proprio PC può essere d'aiuto. L'articolo sarà come mio solito, lunghetto.
NON è una guida dei migliori pezzi sul mercato di adesso, ma una guida per capire i pezzi PC in generale, quindi sarà utile sempre.

LA CPU


La CPU è l’unità di calcolo centrale (Central Processing Unit) di un elaboratore elettronico, come un computer, ma anche una console. Il suo compito è quello di gestire globalmente la macchina. Possiamo dire che il suo scopo fondamentale è quello di eseguire le istruzioni dei programmi che richiedono capacità di calcolo logiche, aritmetiche, la possibilità di spostare i dati tra le memorie e comandare ogni altro strumento periferico.

Nei videogiochi sono responsabili di eseguire la logica del gioco, gestire l’intelligenza artificiale, preparare gli elementi che ci sono sulla scena e comunicarli alla scheda grafica e gestire l’audio.

Frequenza: la frequenza indica quanti cicli di attività un processore esegue in un secondo. La sua unità di misura sono gli Hertz e più è alta, più il processore è veloce. Oggigiorno, i processori operano con frequenze nell’ordine dei Gigahertz.

Core: per Core, si intende l’unità che effettivamente esegue il calcolo del processore, più il contorno di circuiteria che l’aiuta a funzionare. All’interno della stessa struttura, chiamata package, possono essere presenti più Core. Avere un numero maggiore di Core permette al computer di eseguire più cose contemporaneamente o di dividere un carico di lavoro parallelizzabile su più unità di calcolo per eseguirlo più velocemente.

TDP: questa sigla indica il Thermal Design Power, cioè il calore che deve essere smaltito dal sistema di raffreddamento. Non rappresenta né il consumo vero del processore né l’effettivo calore durante i picchi di lavoro, che può essere maggiore.

Socket: questo è il termine con il quale si indica la presa del processore. Ogni CPU deve essere inserita su una scheda madre che abbia lo stesso socket e che sia riconosciuta come compatibile. Nel socket ci sono tutti i collegamenti elettrici necessari a far comunicare il processore con il resto del sistema e a fornirgli energia.

Architettura: il layout elettronico della CPU. Più specificamente, indica come sono implementati fisicamente i vari set di istruzioni che dovrà eseguire. Un singolo set di istruzioni, può essere implementato fisicamente in molti modi diversi. L’architettura determina le performance generali del processore.

Litografia: la litografia indica il processo produttivo di una CPU ed indica la grandezza media del gate dei singoli transistor. Più è piccolo questo valore, più indica l’utilizzo di un processo produttivo recente in grado di ottenere un’alta densità di transistor ed un’efficienza energetica migliore. Oggi siamo arrivati a grandezze dell’ordine dei nanometri. Il valore di per se non dice tutto però, perché ogni fabbrica di semiconduttori ha un processo specifico e diverso, pertanto è utile indicare oltre alla dimensione, anche il produttore.
Ad ogni cambio del processo di produzione, segue di solito un cambio nella nomenclatura dei processori ed un nome diverso dell’architettura.

Simultaneous Multithreading: le architetture dei moderni processori sono molto complesse e non sono sempre sfruttate al 100%. Pertanto è stato studiato un metodo hardware per migliorarne l’efficienza. Intel lo chiama HT, AMD usa il termine generico abbreviato con SMT. Questo permette a più thread (filoni di istruzioni sequenziali di un programma) di essere eseguiti contemporaneamente su un solo core. Nel sistema operativo questo viene visto come un core extra al quale assegnare lavoro. Per questo una CPU con 2 core fisici con tecnologia HT, viene visto da Windows come avere 4 processori totali.
Questi core extra sono chiamati anche core virtuali o logici. Ovviamente, un core logico non sarà mai equivalente ad un processore fisico. Approssimativamente, avere un core logico equivale ad avere mezzo core fisico in più.

Turbo: le frequenze delle CPU non sono fisse ma dinamiche. Queste oscilleranno tra diversi valori in base al carico ed alla temperatura. Quando un processore non viene usato, le frequenze possono scendere anche sotto il Gigahertz. Durante l’utilizzo, il processore cerca di raggiungere subito la massima frequenza possibile, per finire il più velocemente il lavoro. Se si superano parametri di tempo o di temperatura, la frequenza si abbasserà su valori più bassi, più sopportabili per un uso continuativo. I processori hanno anche valori di turbo diversi in base a quanti core sono sotto carico. Sforzare un solo core permette di raggiungere frequenze più alte rispetto al chiedere lavoro a tutti i core.

IPC: le Istruzioni Per Clock sono un parametro nascosto, ma è bene sapere che esistono. Indicano quante istruzioni il processore è in grado di fare in un ciclo di clock. Questo valore cambia da architettura ad architettura. Un processore con un IPC di 2, è in grado di svolgere a 1Ghz lo stesso lavoro di un processore con IPC di 1 a 2Ghz.

Overclock: avete presente il discorso fatto sul turbo? Bene, è possibile buttarlo dalla finestra qualora si effettui un overclock del processore. È un procedimento che, attraverso la modifica del moltiplicatore del clock ed eventualmente delle tensioni operative, permette al processore di lavorare a frequenze superiori a quelle nominali dichiarate dalla casa madre, per un tempo indefinito. Più performance a discapito di una maggior produzione di calore e di assorbimento energetico. Il processore e la scheda madre devono supportare questa funzionalità per poter overclockare. Quando si vuole fare overclock, in genere si incorre in una spesa maggiore per sistemi dissipativi e altri componenti di qualità.


E-Cores/cCores: Le CPU più moderne possono contenere al loro interno diversi tipi di processori. Intel li chiama E-Cores, AMD aggiunge una c dopo il nome del core, come Zen4c. Questi processori sono progettati per essere più efficienti e meno performanti di quelli standard ed appaiono affianco per prendersi carico di compiti secondari del PC o per aiutare nelle operazioni altamente parallele. Nei giochi non sono loro che determinano le performance, ma possono concorrere nelle performance globali della piattaforma a seconda di come la si usa.

Memoria Cache: La memoria a bordo dei processori è molto importante per garantire alte performance nei videogiochi. È divisa in diversi livelli, solitamente L1, L2 ed L3. Più il livello è alto e più è lenta ma capiente e le nuove generazioni di processori stanno aumentando sempre più questi valori per estrarre più performance. Processori specifici possono avere layout di memoria diverso.

l mercato dei processori “consumer” è un duopolio, con Intel ed AMD a contendersi il mercato. Intel progetta e costruisce tutti i suoi chip internamente. AMD è un’azienda senza fabbrica, quindi lei progetta solamente i processori, lasciando la produzione ad aziende esterne, come GlobalFoundries o TSMC


Intel produce un quantitativo spropositato di processori, che si raggruppano in queste categorie: Celeron, Pentium Gold, Core i3, Core i5, Core i7, Core i9, o più semplicemente 3,5,7,9. A questi si aggiungono i core Xeon, varianti professionali con più feature orientate alla sicurezza e virtualizzazione, per uso server.

La nomenclatura di Intel è la seguente: yzzzh

La y indica la generazione. Più il numero è alto, più recente sarà la generazione. Le zzz indicano le categoria di potenza relativa all’interno della generazione, e qui un numero più alto indica un processore migliore.

L’h è la zona lasciata ad eventuali suffissi che meglio specificano il processore. La K indica processori in grado di overclockarsi, KF processori che supportano overclock ma non hanno una parte di elaborazione grafica interna, F indica l’assenza di scheda grafica integrata e T indica processori a basso consumo. Di base i processori intel integrano una scheda grafica, che permette di eseguire operazioni basilari e giocare ai giochi più leggeri.

AMD produce un numero molto ristretto di processori, limitandosi ad Athlon, Ryzen e Threadripper. La nomenclatura è la seguente: x-yzhhs

La x indica il segmento di mercato, con 3 per la fascia bassa, 5 per la fascia media e 7 per la fascia alta e 9 per quella massima. La y indica la generazione.

La z indica il livello di performance. Le hh servono per differenziare ulteriormente le fasce di potenza.

In aggiunta alla fine ci possono essere varie lettere che indicano una feature particolare o specializzazione del processore. La lettera X indica modelli ad alte performance con frequenze più elevate. Una scritta X3D indica un processore con memoria cache di livello 3 aggiuntiva, perfetta per i videogiochi. I processori AMD di generazioni 1,2,3 e 5 non hanno una grafica integrata di base e con la lettera G si identifica modelli che invece ce l'hanno. Dalla generazione 7 invece ne sono dotati e questa lettera scompare.


Per vedere le performance reali di un processore, conviene leggere dei "benchmark" di siti e canali youtube per informarsi. Gente come Hardware Unboxed, Gamernexus, Daniel Owen possono essere riferimenti.

Sul sito TechPowerUp c'è un database meravigliosamente mantenuto.

Come ci si deve destreggiare in mezzo a tutti i modelli sul mercato?
I punti di partenza sono due e sono diametralmente opposti. Se si parte con un budget fisso, si deve cercare di comprare il miglior processore che quei soldi permettono. Al contrario, se si parte con un obiettivo da raggiungere, si deve trovare il componente con il rapporto qualità/prezzo migliore che soddisfi i miei requisiti.

Quello che si deve evitare quando si costruisce un PC, è che il sistema soffra di collo di bottiglia da parte di uno dei suoi componenti principali. La CPU e la GPU lavorano insieme. La CPU prepara i frame e la GPU li elabora. Un processore troppo lento, potrebbe non passare dati abbastanza velocemente alla GPU che quindi non verrebbe sfruttata al massimo.


LA GPU
















La GPU è il processore grafico. Il suo compito è quello di preparare quel che si vede sul monitor. Può essere la semplice schermata di Windows, oppure un ambiente dinamico e interattivo come un videogioco.

Unità di calcolo: le schede grafiche sono unità estremamente parallele. Dispongono quindi di numerose unità di calcolo. AMD le chiama Stream Processors, Nvidia Cuda Cores, ma la sostanza è la stessa: più esse sono e più potenza grafica ha la scheda. Sono unità di calcolo generico, che si occupano praticamente di tutti i calcoli generici necessari per generare un’immagine su schermo, ma sono in grado di essere usate anche per calcoli matematici puri.

Frequenza: la frequenza indica quanti cicli di attività una unità di calcolo esegue in un secondo. La sua unità di misura sono gli Hertz e più è alta, più il processore è veloce. Oggigiorno, le schede grafiche operano con frequenze nell’ordine dei Gigahertz.

Teraflop: la capacità di calcolo massima teorica di una scheda grafica. Per ottenerla basta una semplice formula: n° unità di calcolo x frequenza in Ghz x 2 = TF. È possibile esprimere questa potenza in funzione della grandezza dei dati elaborati, come 32bit, 16 bit e così via.
Questo valore può essere usato per confrontare a naso le performance sul campo tra schede grafiche della stessa architettura.

Architettura: il layout elettronico della scheda grafica. Più specificamente, indica come sono implementati fisicamente i vari set di istruzioni che dovrà eseguire. Un singolo set di istruzioni può essere implementato fisicamente in molti modi diversi. L’architettura determina le performance generali della scheda grafica.

Memoria Dedicata: una GPU ha della memoria nel suo circuito elettronico, separata dalla memoria di sistema. Nel suo interno ci sono tutti i dati che servono al calcolo della scena corrente. Capacità maggiori permettono di aumentare il dettaglio a schermo. Il tipo di memoria influenza la sua velocità nello scambiare dati. Maggiore è la velocità, più la scheda grafica può eseguire operazioni su di essa.

ROP: render Output Units. Unità che si occupa di finalizzare l’immagine per mandarla allo schermo. Usata anche per applicare l’Anti Aliasing. Più sono e più sarà veloce il processo di finalizzazione dell’immagine da parte della GPU.

TMU: Texture Mapping Units. Unità fisse dedicate alla manipolazione delle texture da applicare agli oggetti del mondo virtuale. Più sono e più veloci saranno le operazioni sulle texture.

IA core: Con l'avvento dell'intelligenza artificiale ed i suoi calcoli specifici, i costruttori di schede grafiche hanno integrato unità speciali a bordo delle schede grafiche per facilitare questo tipo di calcoli. Possono essere usate sia per compiti da lavoro, che per effetti speciali nei videogiochi. Nvidia chiama i suoi core Tensor Core, Intel XMX ed AMD AI Accelerator. Più ce ne sono e più tipo di operazioni supportano e meglio la scheda sarà ad eseguire calcoli tipici del machine learning e IA.

Ray Tracing Core: Per eseguire calcoli in Ray Tracing, che sono estremamente pesanti, sono state pensate nuove unità a funzione fissa specifiche per questo tipo di scopo. Nvidia le chiama RTCore, Intel RTU ed AMD RT accelerator. Più ce ne sono e migliori sono le performance in Ray Tracing ma allo stesso tempo cosa sono in grado di fare cambia da architettura ad architettura quindi non sempre sono direttamente confrontabili tra schede e costruttori.

TDP: questa sigla indica il Thermal Design Power, cioè il calore che deve essere smaltito dal sistema di raffreddamento. Non rappresenta né il consumo vero né l’effettivo calore durante i picchi di lavoro, che può essere maggiore.

Litografia: la litografia indica il processo produttivo di un processore ed indica la grandezza media del gate dei singoli transistor. Più è piccolo questo valore, più indica l’utilizzo di tecnologia migliore, in quanto un canale più piccolo permette un aumento di efficienza energetica. Oggi siamo arrivati a grandezze dell’ordine dei nanometri. Il valore di per se non dice tutto però, perché ogni fabbrica di semiconduttori ha un processo specifico e diverso, pertanto è utile indicare oltre alla dimensione, anche il produttore.
Ad ogni cambio del processo di produzione, segue di solito un cambio nella nomenclatura dei processori ed un nome diverso dell’architettura.

Overclock: è un procedimento che, attraverso la modifica del moltiplicatore del clock ed eventualmente delle tensioni operative, permette alla GPU di lavorare a frequenze superiori a quelle nominali dichiarate dalla casa madre, per un tempo indefinito. Più performance a discapito di una maggior produzione di calore e di assorbimento energetico. Le GPU moderne sono tutte in grado di auto overclockarsi se rimangono all’interno di valori preimpostati per il calore e potenza assorbita, ma è possibile spingerle a fare meglio.

Il mercato delle GPU è passato di recente dal duopolio tra AMD e Nvidia al tripolio contenete anche Intel. Le due aziende principali, AMD ed Nvdia, non hanno fabbriche, quindi loro progettano le schede grafiche e poi le fanno costruire ai loro partner. Questo porta sul mercato numerosi varianti delle stesse GPU, prodotte da case come Asus, Sapphire, Zotac, MSI e via discorrendo. 

La nomenclatura delle schede Nvidia è ZTX – YYXX(Ti)

La Z indica se si tratta di una scheda con tecnologia ray tracing con una R, o senza con una G. Le YY indicano la famiglia e le XX la potenza all’interno della famiglia. Se esiste uno step di potenza intermedio tra due fasce XX, c’è l’aggiunta del suffisso Ti. Il suffisso Super è usato spesso per schede refresh, aggiornate o potenziate rispetto all'originale.

La nomenclatura attuale di AMD  è RX-YYZZ (x)

La Y indica la famiglia e ZZ la potenza relativa. La presenza di una x alla fine indica una versione più potente. Altra combinazione di lettere usata è xtx per è ancora più potente di una x.

Entrambe le case offrono schede grafiche professionali, appartenenti alle categorie Quadro per Nvidia e FirePro per AMD. Nvidia offre anche schede di calcolo scientifico con il nome di Tesla.

Intel invece usa una nomenclatura di questo tipo XYZZ(m)

X è la famiglia di appartenenza, una lettera, Y è la fascia di potenza con 3,5,7 come i suoi processori per individuare le fasce e ZZ la potenza relativa all'interno della fascia Y. Se si tratta di un modello mobile avrà una M alla fine.

Per avere una panoramica completa consiglio il sito Techpowerup con il suo database che mostra anche le potenze relative tra una GPU e l'altra.



UNITÀ DI ARCHIVIAZIONE






Il PC è un manufatto che elabora dati. Questi dati devono essere conservati sia durante la manipolazione, sia quando quest’ultima è finita ed ha prodotto un risultato. Ecco quindi che il computer fa affidamento su 2 sistemi di memoria diversi. La RAM, la Memoria ad Accesso Casuale che, grazie alla sua velocità, permette al processore di avere tutti i dati a disposizione in tempi brevi, ma che se non riceve energia perde il suo contenuto; la memoria non volatile, dove invece sono salvati tutti i dati mentre non stanno venendo usati e sono in grado di rimanere al loro posto anche senza energia elettrica. 

HDD: Sigla che identifica gli Hard Disk allo stato solido, più comunemente chiamati meccanici. Questi usano piatti di materiale magnetico, che vengono letti e scritti grazie ad una puntina, come un vecchio giradischi. Sono in grado di offrire una grande capacità a basso prezzo, ma hanno performance limitate dalla loro natura meccanica. La velocità di rotazione, così come il quantitativo di cache interna, determinano le performance.

SSD: Le memorie allo stato solido, sono costituite solo da elementi elettronici, senza parti meccaniche. Questo permette loro di raggiungere performance molto elevate, ma hanno costi più alti. Le loro performance dipendono dalle tecnologia delle celle, dall’interfaccia di connessione e dal firmware che gestisce lo smistamento dei dati. I loro limiti sono l’usura elettrica delle celle quando sono scritte. Sono estremamente più veloci di un qualsiasi HDD, ma più costosi.

SATA: Interfaccia di connessione per scambio dati, standard dell’industria. L’interfaccia ha subito evoluzioni nel tempo: il Sata III, l’ultima versione, la più veloce. Sono tutte compatibili tra di loro. Se con gli HDD l’interfaccia è più che sufficiente a garantire prestazioni, con gli SSD è un collo di bottiglia. Per gli usi quotidiani non è un problema, per usi professionali può essere limitante ed i nuovi videogiochi stanno imparando a sfruttare i nuovi protocolli Nvme.

Nvme: Una specifica hardware per accedere alle memorie non volatili attraverso lo slot PCI-express. Gli slot PCI-express sono di solito usati per schede video ed altre periferiche esterne che richiedono un grande quantitativo di dati ed energia. Attraverso questo standard è possibile sfruttare al massimo le memorie allo stato solido, raggiungendo velocità di lettura e scrittura notevoli.

3,5″/2,5″ : Sono i pollici della grandezza degli hard disk interni ad interfaccia SATA. I dischi meccanici classici sono grandi 3,5″, mentre gli SSD ed i dischi meccanici dei portatili sono grandi 2,5″. Occorre prendere in considerazione la grandezza quando si pianifica quanti hard disk avere nel proprio sistema e come sistemarli all’interno del case.

M.2: Formato di forma specifico degli SSD. Invece di essere una scatoletta metallico/plastica, sono una sorta di stick di ram, che si collega direttamente alla scheda madre. Il formato m.2 supporta sia il protocollo Sata che Nvme. La vostra scheda madre determina quale di questi due è in grado di accettare.

Controller: Lo smistamento dei dati all’interno di un SSD è gestito da un software, residente all’interno dell’SSD. Per certi versi, potremmo dire che all’interno di ogni SSD c’è un piccolo computer, con processore ed anche memoria RAM. La parte più importante però è l’algoritmo di come i dati devono essere organizzati e gestiti e questo è responsabile delle performance generali dell’SSD.

SLC, MLC, TLC, QLC: Queste sigle rappresentano il quantitativo di bit per cella di una memoria allo stato solido. In sequenza, specificano la capacità di poter scrivere 1,2,3 e 4 bit per cella. Maggiore è il numero di bit scritti, maggiore è la capacità a parità di materiale, quindi diminuisce il costo dell’SSD per l’utente finale. Purtroppo, questo comporta un aumento di energia consumata, una diminuzione delle performance ed una resistenza minore delle celle. Le diverse fasce di prezzo degli SSD sono determinati dalla tecnologia di memoria usata.

Attualmente la tecnologia ci fa puntare a questa sorta di distribuzione all'interno di un PC.

Il disco primario, dove gira windows, i programmi pesanti come possono essere photoshop, premiere o autocad, ed i giochi più moderni preferiscono un sistema di archiviazione Nvme di generazione 4.0, che utilizza memoria di tipo TLC e con DRAM a bordo. 

Dischi secondari, per contenere giochi e sistemi che richiedono molte letture veloci, possono usare un Nvme 4.0 o 3.0 con memorie TLC senza DRAM o anche memorie QLC senza DRAM.

Dischi per grandi volumi di archiviazione, vincono ancora gli hard disk meccanici per il costo per Terabyte. 

Anche qui consiglio il database SSD di TechpowerUp per trovare tutte le informazioni sugli SSD.



LA RAM


Il PC è un manufatto che elabora dati. Questi dati devono essere conservati sia durante la manipolazione, sia quando quest’ultima è finita ed ha prodotto un risultato. Ecco quindi che il computer fa affidamento su 2 sistemi di memoria diversi. La RAM, la Memoria ad Accesso Casuale che, grazie alla sua velocità, permette al processore di avere tutti i dati a disposizione in tempi brevi, ma che se non riceve energia perde il suo contenuto; la memoria non volatile, dove invece sono salvati tutti i dati mentre non stanno venendo usati e sono in grado di rimanere al loro posto anche senza energia elettrica. 

DDR: La sigla sta per Double Data Rate, ovvero rateo di trasferimento dati doppio ed indica le memorie RAM. La frequenza della memoria che viene letta dai programmi all’interno del computer, va raddoppiata per ottenere il rateo di trasferimento dati effettivo. Questa sigla è seguita da un numero, che indica la generazione tecnologica delle memorie volatili. Ad ogni nuova generazione c’è un aumento della frequenza, della densità dei chip ed una riduzione dei consumi. Le varianti di DDR non sono tra di loro compatibili, ovvero uno slot per DDR3 non accetterà né la DDR4 né la DDR2. Il supporto alla memoria dipende dal Processore e scheda madre.

Frequenza: La RAM dispone di una frequenza propria, che ne determina la velocità di trasferimento dati. Più la frequenza è alta e più velocemente i dati possono essere letti e scritti sulla memoria. Questa velocità è di enorme beneficio al processore, poiché impiegherà meno tempo ad attendere il trasferimento dei dati e passerà più tempo ad elaborarli.

Dual, Tri, Quad Channel: Anche chiamati canali in italiano, queste configurazioni permettono di aumentare il quantitativo di dati trasferiti dalla memoria RAM al resto del sistema. L’idea è molto semplice: invece di affidare la comunicazione tra CPU e RAM ad una sola strada, la si affida a due, tre o quattro, connesse ad altrettanti banchi di RAM, così da trasferire contemporaneamente da più unità. I processori consumer operano con il Dual Channel, pertanto è sempre consigliabile comprare due stick di RAM alla volta. I processori HEDT o da lavoro, lavorano con il quad channel, ovvero con gruppi da 4 banchi di RAM.

Latenza CAS: La Latenza indica quanto tempo è necessario per accedere ai blocchi di memoria. Più questa sarà alta e più il processore dovrà passare il tempo in attesa dei dati, peggiorando le performance del sistema. La latenza può essere indicata con un solo numero, ad esempio CL9, oppure con una sequenza di numeri, che indicano le latenze di diversi tipi di operazioni, come 9-9-9-24. Tra due RAM con stessa frequenza, quella con la latenza inferiore offrirà performance migliori.

JEDEC: La JEDEC è un organismo dedito alla standardizzazione dei semiconduttori. Tutte le RAM operano secondo specifiche stabilite da quest’organo, per garantire una compatibilità pressoché totale. Quando si vuole far operare una memoria al di fuori di queste specifiche, si lavora in overclock.

XMP: Sigla che significa Profilo di Memoria Estremo. È una collezione di profili fatta dai costruttori di memoria, che contengono al loro interno frequenze e latenze fuori specifica, per operare in overclock ed avere quindi performance superiori. Questo permette all’utente di selezionare uno dei profili preimpostati ed applicarlo, senza dover selezionare le varie opzioni manualmente e garantendo una compatibilità generalmente superiore. Il termine è associato a piattaforme Intel, ma nel gergo comune si applica anche all’overclock delle memorie su AMD.

Oggigiorno (2023) la capacità base per lavorare e giocare è 16GB, con 32GB sempre più comuni. È più una questione dei tagli delle memorie il passaggio da 16 a 32 diretto, perché la necessità vera sarebbero più un 20-24. 

LA SCHEDA MADRE


La scheda madre è il tessuto connettivo di un computer. È la struttura base sulla quale vanno inseriti tutti i componenti funzionali. Al suo interno troviamo tutti i sistemi atti a far comunicare i componenti tra di loro, ma anche a fornirgli la giusta quantità di energia.

Chipset: Il chipset della scheda madre, identifica il circuito elettronico che connette i vari componenti. È possibile vederlo diviso in due sezioni: il Northbdirge ed il Southbridge. Il primo gestisce l’intorno del processore e le sue connessioni dirette, quindi la RAM e le linee PCI express. Il secondo si occupa di gestire la comunicazione tra il northbridge e tutte le restanti unità periferiche. Negli anni il northbridge è sparito, finendo per essere inglobato all’interno dei processori stessi. La scelta del chipset determina lo scenario d’uso della scheda madre. Modelli con sigle aventi lettere aggressive, come Z o X, denotano piattaforme che puntano al gaming ed all’overclock. Lettere più pacate, come H, B, A, denotano chipset con features meno estreme, che si concentrano sulle funzionalità base o su funzionalità business.

Socket: Il socket identifica la presa tra processore e scheda madre. Per ogni socket possono esistere diversi chipset. Affinché possiate assemblare il vostro computer, dovete prestare attenzione alla compatibilità tra scheda madre e CPU. Sia Intel che AMD non sono particolarmente consistenti con il loro supporto e nomenclature, quindi prestate riguardo.

Formato: Il fattore discriminante per quanta roba può essere presente sulla scheda madre, oltre alla capacità di elaborazione del chipset, è la grandezza fisica. Schede più economiche tendono ad essere più piccole e quindi ad avere meno spazio come, ad esempio,  2 slot totali per la ram invece di 4 o anche 8. I formati comuni sono ATX, mATX e mini-ITX. In termini di pure performance, non cambia nulla ed esistono schede di taglia minima ma con feature da prime della classe.

VRM: Spendiamo alcune parole sui VRM, ovvero i regolatori di tensione della scheda madre. Questi componenti elettronici si occupano di regolare la potenza in ingresso alla vostra CPU. Il controllore si occupa di tenere sotto controllo la tensione, mentre le fasi portano tutta la potenza elettrica. Questi componenti si scaldano molto sotto uso e, se raggiungono temperature molto elevate, possono tagliare l’energia in ingresso alla CPU per evitare di danneggiarsi. Normalmente non rappresentano un problema ma, se si vuole fare overclock spinto, occorre comprare schede madri con VRM adeguati che permettono di avere numerose fasi di alimentazione, così da dividersi il carico ed avere dei dissipatori montati su di essi per smaltire il calore.

BIOS: Il BIOS è il sistema operativo della scheda madre. Questo regola tutte le funzioni di basso livello, è il tramite tra l’hardware e il sistema operativo. Spesso viene aggiornato dai costruttori, andando a migliorare la stabilità del sistema e correggere bug. Inoltre, quando vengono rilasciate nuove CPU compatibili con vecchie schede grafiche, per poterle usare ci sarà bisogno di un update del BIOS. Se state comprando una piattaforma, nuova, appena uscita ed acerba, controllate “regolarmente” il sito del produttore per update.


L'ALIMENTATORE


Un computer ha bisogno di energia. Per farlo, si utilizzano alimentatori, anche conosciuti come PSU dalla loro sigla inglese. Il loro compito è estrarre potenza elettrica alternata dalla presa della propria abitazione e convertirla in corrente continua a diverse tensioni per alimentare i circuiti elettrici.

Watt: I Watt rappresentano la potenza elettrica che l’alimentatore è in grado di fornire all’uscita, cioè ai componenti all’interno del computer. Molto importante è distinguere tra la corrente di picco e quella continua. Un alimentatore da 800W di picco, sarà in grado di sostenere questo valore solo per pochi secondi, mentre un alimentatore che indica 800W continui, sarà in grado di sostenerli in modo indefinito. L’importante è far si che il proprio alimentatore abbia una potenza sufficiente a garantire l’alimentazione a tutto il sistema quando è in condizioni di carico massimo.

Efficienza: La qualità dei componenti interni di un alimentatore ne determina l’efficienza energetica. Per farlo si usa una nomenclatura chiamata 80 PLUS, che usa un sistema a medagliere, partendo da senza medaglia, per andare su bronzo, argento, oro, platino e titanio. Il gradino più basso assicura un’efficienza dell’80% al 20%, 50% e 100% del proprio carico nominale, mentre quello più alto supera il 90%. L’efficienza determina il consumo effettivo del vostro alimentatore. Se state chiedendo 328W su un alimentatore con l’85% di efficienza, al muro, cioè alla presa di corrente, misurerete 385W, con 57W dissipati in calore.

Curva di carico: Ogni alimentatore ha la sua curva di carico, che misura la sua efficienza in corrispettività della % di carico richiesta. In linea di massima, la massima efficienza di un alimentatore si ha al 50% del carico, mentre a bassi carichi l’efficienza è pessima. A carichi alti si perde qualche punto % rispetto alla linea di mezzo. Quindi, un alimentatore da 500W, avrà il suo picco di massima efficienza a 250W. Non è un fattore che entra in gioco quando si sceglie che alimentatore comprare, ma è comodo saperlo.

Modularità: Gli alimentatori possono essere modulari o meno. Con questo si indica la disposizione dei cavi. Un alimentatore non modulare avrà i cavi di alimentazione tutti attaccati al suo corpo e non potranno essere separati. Un modulare, avrà i cavi inseribili dall’utente. La differenza tra i due è principalmente di estetica e comodità di assemblaggio. Esistono alimentatori semi-modulari che sono una via di mezzo.

Formato di forma: Gli alimentatori possono essere di svariate forme. Le dimensioni standard sono quelle del formato ATX. Le sigle diverse sono in generale usate per indicare formati più piccoli. Abbiamo quindi l’SFX, molto diffuso perché leggermente più piccolo dell’ATX, il TFX, il PS3 ed altri meno usati.

Rail: Un alimentatore può avere più o meno corsie dove far scorrere l’energia elettrica. La linea di alimentazione più importante è quella da 12Volt, visto che deve alimentare la CPU e la GPU. Se un alimentatore ha un solo rail, tutta la corrente transiterà sulla stessa strada, venendo protetta da un solo sistema. Un alimentatore a più rail, dividerà invece il carico sulle sue strade. Questo approccio garantisce una maggior sicurezza ed affidabilità.


IL CASE



Nel case ci va tutto il pc. Qui davvero i consigli sono molto semplici: prendete una cosa spaziosa così ci passa tanta bella aria e che vi piaccia esteticamente. Attenti se ci va la vostra scheda madre e poi siete apposto.


Se volete aggiungere ventole a caso perché fa figo attenti. La corrente d'aria all'interno del PC è molto importante ed è meglio pianificare le prese d'aria con le uscite d'aria. 

Di solito si usa mettere la presa d'aria davanti al case, dove ci sono gli Hard disk di solito, così che essi siano sempre riforniti di aria fresca dall'esterno. Poi le uscite d'aria sono in fondo (dietro) ed in alto. Altri set up sono possibili, ma cercate sempre di immaginarvi un percorso che l'aria deve fare.

E riempitelo di led se potete!


IL RESTO


Per il resto io intendo mouse, tastiera, monitor e via dicendo.
Sono cose più personali e più facili da navigare.
Un mouse deve essere comodo da impugnare (provateli) deve avere abbastanza tasti ed avere un sensore abbastanza sensibile, quindi che abbia molti DPI. In questo caso consiglio di comprare sensori con molti DPI, anche se poi non li userete tutti, perché ricordate: se avete un mouse con tanti DPI, potete sempre diminuirli via software. Se avete un mouse con pochi e volete aumentarli, dovrete comprare un nuovo mouse.

La tastiera stessa cosa. Deve essere comoda per voi. Le tastiere migliori sono quelle meccaniche, ma onestamente, basta che sia comoda ed abbia il numero di tasti che vi servono e siete apposto.


Per il monitor si può dire qualcosa di più.

Per poter usufruire del proprio computer è necessario avere una periferica esterna in grado di mostrare delle immagini che noi possiamo interpretare e manipolare. Le console sono pensate per essere collegate alle TV e sono tarate per sfruttare al meglio le tecnologie che queste portano nel salotto di casa. I PC invece sono per definizione flessibili ed il loro compagno di visione è il monitor. Oggi esistono moltissimi monitor costruiti con le tecnologie più disparate perché ognuno di essi adempie ad uno scopo diverso. 

LCD: Sigla che significa Display a Cristalli Liquidi. Questa identifica tutta la serie di pannelli, per TV e Monitor, che sfrutta la proprietà dei cristalli liquidi di alterare la luce che passa in una loro matrice. Le tecnologie con i quali vengono realizzati i pannelli LCD sono numerose, qui sotto sono spiegate le principali:

TN: Questa sigla denota i pannelli con tecnologia Twisted Nematic. Si tratta della tecnologia più vecchia ancora sul mercato. Continua ad essere presente perché ha dei vantaggi. Economicamente tendono ad essere i più economici, ma il loro vero punto di forza sta nella loro reattività. Hanno tempi di risposta che possono essere di 1ms e possono raggiungere frequenze di aggiornamento molto elevate. Questi sono indubbi vantaggi qualora si giochi a sparatutto competitivamente. Purtroppo, i pannelli TN offrono una qualità cromatica inferiore alle tecnologie più moderne, oltre ad angoli di visione peggiori. Non supportano l’HDR per dire. Quindi sono meno indicati come monitor da lavoro e per un gaming più a 360°.

IPS: Gli IPS sfruttano un allineamento diverso dei cristalli liquidi per ottenere dei miglioramenti notevoli nella qualità del colore e negli angoli di visione. Sono ottimi pannelli per il lavoro e per il gaming a tuttotondo.

VA: I pannelli VA hanno i propri cristalli allineati verticalmente. Spesso vengono definiti come una “via di mezzo” tra i pannelli IPS ed i TN. Questo perché possono raggiungere performance simili a quelle dei TN, con 1ms di risposta e 144hz di aggiornamento, mantenendo una qualità cromatica analoga a quelli degli IPS. Hanno il contrasto tra nero e bianco migliore del gruppo, ma hanno i tempi di risposta più lenti, rendendoli i meno adatti al gaming competitivo.

OLED: La tecnologia OLED è diversa da quella degli LCD. Malgrado sia una tecnologia in grado di offrire pannelli sottilissimi e strabilianti rese cromatiche, ha un difetto sostanziale: il pericolo di burn in. Ogni pannello, inclusi gli LCD può soffrire di questo difetto. Quando viene mostrata un’immagine statica per molto tempo, questa rimane impressa sul monitor. Superato questo scoglio con aiuti tecnologici ed un utilizzo non lavorativo ma di puro consumo di contenuti, i monitor OLED offrono i migliori colori e le migliori performance possibili.

PWM: La Modulazione a Larghezza di Impulso è una tecnica usata nel mondo dei monitor per regolare la luminosità. Quando la luminosità è al di sotto del 99%, il controller digitale che manda tensione al pannello inizierà a funzionare in uno stato di on-off, per diminuire la luminosità effettiva del monitor. A luminosità basse, se il controller ha una frequenza di accensione-spegnimento troppo bassa, alcune persone possono avere problemi agli occhi, nausea, affaticamento. Questo problema si presenta spesso non sui monitor da PC fisso, ma su quello dei portatili, che sono usati a diversi livelli di luminosità in base all’ambiente ed alla batteria residua. Se a basse luminosità avete dei problemi fisici, sappiate che sono dovuti a PWM con switching troppo lento.

Risoluzione: La risoluzione del monitor va ad indicare il numero di unità minime di colore controllabili dal monitor. La risoluzione è di solito indicata dal numero di pixel in orizzontale per il numero di pixel in verticale. Spesso, nella convenzione comune, si indicano solo quelli in verticale, assumendo che i restanti siano calcolati secondo l’aspect ratio comune. Maggiore è la risoluzione di un monitor, più dettagliata sarà l’immagine. Allo stesso tempo, sarà richiesta più potenza grafica per elaborare la risoluzione maggiore.  I tagli più comuni, in 16:9, sono 1920×1080 (FullHD), 2560×1440 (QHD) e 3840×2160 (4k).

Aspect Ratio: Il rapporto di forma di un display indica la proporzione tra la sua larghezza e la sua altezza. Un display 16:9, avrà un numero di pixel orizzontali in proporzione a quelli verticali esattamente come 16 è in proporzione a 9. Diversi fattoridi forma sono più adeguati a determinati contenuti. Il fattore di forma comune dal 2008 ad oggi è proprio il 16:9. In passato era il 4:3. Ora si sta diffondendo il 21:9. Alcuni portatili moderni propongono monitor in 3:2.

Campo Colore RGB: Lo spazio di colore RGB rappresenta l’insieme dei colori ottenibili combinando in maniera additiva i colori rosso, blu e verde. Esistono due campi di colori RGB comunemente usati come standard: l’sRGB e l’Adobe RGB, con il secondo che ha un gamut (insieme di colori) molto più ampio del primo.
Quando un monitor viene descritto come “copre il 90% dello spazio sRGB ed il 70% di quello Adobe”, vuol dire che è in grado di riprodurre quella quantità di variazione cromatica sul proprio monitor.  Questa è una caratteristica che ha molta importanza qualora si debba lavorare professionalmente con grafica.

HDR: Questa sigla indica l’High Dynamic Range, ovvero la capacità di mostrare i colori in un range di intensità maggiore rispetto al range standard. Per poter eseguire l’HDR al meglio delle sue possibilità, un monitor deve avere un pannello con i singoli pixel in grado di trasferire 10 bit di informazione colore ed avere una luminosità di picco di 1000cd/m^2. 

“Densità visiva”: Quel che conta veramente nella percezione di qualità di un’immagine non è la risoluzione dello schermo. O la grandezza della diagonale. O la distanza visiva. Ma tutte e tre queste cose insieme. Concorrono per determinare la densità di informazione che arriva ai nostri occhi. Per questo motivo, anche su un monitor 4K, si possono notare imperfezioni grafiche. Questa pagina di Nvidia permette di rendersi conto di questo fenomeno della densità visiva.

Tempo di risposta: Il tempo di risposta di un monitor indica quanto tempo, in millisecondi, impiegano i pixel a cambiare colore. Il valore spesso indicato è quello che indica la transizione GtG, cioè grigio a grigio. Questo valore è estremamente ideale perché va a calcolare un percorso estremamente breve. Andando a verificare nella realtà, il tempo di risposta di un monitor non sarà mai quello pubblicizzato dalla casa madre, ma sarà più alto. Però, un monitor con 1ms GtG sarà generalmente più veloce di un’altro che ha 4ms GTG.

Frequenza di aggiornamento: La frequenza di aggiornamento è misurata in Hertz (Hz) ed indica quante volte al secondo il monitor si aggiorna con nuove informazioni. Questa caratteristica è quella più indicativa della fluidità dell’immagine e della risposta ai vostri input quando state giocando. In un monitor a 60hz, ogni immagine permane su schermo per 16.6ms. In un monitor a 144hz, solo per 6,9ms. Attenzione, perché il refreshrate non è la stessa cosa del framerate. Il framerate è generato dalla vostra scheda grafica, mentre gli hz sono del monitor e sono fissi. Idealmente, per evitare artefatti e/o immagini poco fluide, la propria configurazione dovrebbe garantire un numero di fps pari alla frequenza del monitor, ne più né meno.

Ghosting: Prendete le due definizioni di sopra. Quando il tempo di risposta dei propri cristalli liquidi non è sufficientemente veloce per essere completamente cambiati quando arriva la nuova immagine nella finestra di aggiornamento, l’immagine precedente e successiva si fondono, creando degli effetti scia, o ghosting. Per evitare ciò, bisogna avere monitor con tempi di risposta reali molto più veloci delle frequenze di aggiornamento.

Frequenza di aggiornamento variabile: Il limite tecnico del monitor è come la sua frequenza di aggiornamento sia fissa mentre il framerate di un gioco sia molto variabile. Per ovviare a questo problema sono state implementate diverse soluzioni per sincronizzare i due mondi, andando però ad aumentare il lag tra input e risposta a schermo. Si è quindi trovata una soluzione: la tecnologia VRR. Un display dotato di questa tecnologia è in grado, all’interno di un range prestabilito, di adeguare la sua velocità di refresh al framerate generato dalla scheda grafica. Questo permette di avere un’esperienza sempre ottimale. Questa feature è implementata in diversi modi:

Freesync: Il Freesync è una tecnologia adattiva sviluppata da AMD e poi adottata in maniera ufficiale dall’associazione VESA, che determina gli standard delle tecnologie video, nelle specifiche del collegamento DisplayPort 1.2a e successivamente HDMI. Questa tecnologia è supportata dalle schede video AMD e da quelle Nvidia di ultima generazione, anche se queste ultime in modalità “compatibilità”, presentando artefatti. Il Freesync di prima generazione ha range ridotti e performance non proprio eccellenti. Il Freesync 2 rimuove tutti i difetti della prima implementazione e supporta anche l’HDR.

G-sync: Il G-Sync è la tecnologia proprietaria di Nvidia di VRR. Questa fa uso di un modulo hardware inserito all’interno dei monitor, portandone ad un aumento del costo notevole. Se un monitor viene venduto come G-Sync compatible, si tratta di un semplice monitor VRR, senza modulo G-Sync a bordo.


COSA SCEGLIERE E PERCHE'?

Porca paletta quante parole. Spero che siano state chiare ora che si arriva alle considerazioni finali e linee guida.
Quando si decide di comprare un PC, sia facendoselo assemblare da qualcuno o addirittura preassemblato, o assemblandoselo da se (è molto più semplice di quel che si possa pensare) si può partire dall'inizio o dalla fine.
Nel senso, potete partire dandovi un obiettivo dell'esperienza che volete ottenere oppure darvi un budget e ottenere il meglio per quel budget.

Se partire con un Budget, guardate questo link. Ha praticamente un elenco di pezzi organizzati per fascia di prezzo, secondo i prezzi di molti paesi, Italia inclusa. Davvero utilissimo e vi da molte configurazioni praticamente già fatte. Non ci si deve stare neanche troppo a pensare onestamente. Davvero un ottimo lavoro.

Se partite da un obiettivo, conviene leggere vari benchmark online per capire quale sia il budget minimo per raggiungerlo, e poi seguire la guida che ho linkato sopra.

La cosa importante è costruire un computer equilibrato. Non prendete schede grafiche troppo potenti se il processore non riesce a starci dietro e viceversa, non spendete tutto in processore e poi dategli una scheda grafica scarsa (a meno che non vi interessi assolutamente il videogaming). Il sistema è tanto lento quanto la sua parte più lenta ed un buon PC minimizzerà i colli di bottiglia, così come vengono chiamati i punti lenti del sistema.


Spero di essere stato utile a qualcuno e di aver chiarito vari elementi dei vari componenti.
Commentate e discutete e se vi è stata utile, condividete. 

Stay Classy, Internet

1 commento:

  1. Non ci capisco un piffero di Pc.
    Ma me lo sono segnato questo post per studiarmelo per bene :)

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01 09 10